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Riva Acciaio, è paralisi: perso il 10% sul mercato, minaccia di sciopero della fame dei sindaci

Roma - Prosegue l'inquietante immobilità del Governo dopo le promesse di ministri ed esponenti della politica romana sulla questione Riva Acciaio. A distanza di due settimane dal sequestro degli stabilimenti, e quindi dal blocco della produzione, sembra da giorni essere pronto il decreto per sbloccare i beni e la situazione senza però trovare conferme nei fatti.riva

Il congelamento patrimoniale provocato dal sequestro ha prodotto la paralisi di un sistema industriale imperniato su una impresa che ha fatturato, nel 2012, 1,1 miliardi di euro.
Secondo i dati riportati dagli economisti del Sole 24 ore, il congelamento dei flussi produttivi avrebbe portato alla perdita del 10 percento del valore di mercato di una delle aziende leader nel settore che perde così competitività.

A rimetterci sono i lavoratori e le famiglie, oltre mille in Lombardia, quattrocento in Valle Camonica. La valle si ribella, a partire dai sindaci, che minacciano uno sciopero della fame se entro la fine di questa settimana non verranno prese decisioni in merito. Già pronto lo sciopero, davanti alla centrale idroelettrica di Sellero, dove da lunedì è atteso un presidio di tende che gli alpini selleresi allestiranno nel fine settimana. A capo dell'iniziativa c'è il presidente della Comunità Montana Corrado Tomasi, raccogliendo il consenso di tutti i sindaci. Nel pomeriggio odierno sono saliti in Valle esponenti politici della Lega Nord.
Ultimo aggiornamento: 26/09/2013 15:08:26
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