In particolare dopo essersi impossessato di alcuni generi alimentati, scoperto dal direttore del punto vendita, l’ ha colpito con un pugno al costato dandosi alla fuga.
Il 10 giugno, nel corso di un controllo da parte delle Volanti della Questura di Trento il giovane, infastidito, si è rivolto al personale della Polizia di Stato minacciando gli agenti con frasi del tipo "….vi ammazzo tutti, vi spacco la faccia …”.
Cinque giorni dopo, il ragazzo marocchino non ancora maggiorenne ha colpito violentemente al volto il titolare di una rivendita di telefoni nel centro di Trento, perché quest’ultimo, infastidito dal comportamento molesto e maleducato del giovane, l’ha invitato ad uscire dal negozio.
Il 20 giugno, il minore ha tentato di sottrarre da un punto vendita Conad delle bevande, anche alcoliche. Ma gli addetti del supermercato, accortisi di quanto avvenuto, hanno intimato al giovane di lasciare la refurtiva. A questo punto il ragazzo si è precitato fuori dal supermercato, facendo perdere le sue tracce.
Il giorno successivo, ancora nel centro di Trento, il minore ha provato a rubare delle merce da un minimarket, finendo per aggredire violentemente il titolare, allorché quest’ultimo ha scoperto quanto stava avvenendo. In particolare, il ragazzo di Denno ha colpito al torace l’uomo e contemporaneamente l’ha preso a calci ad un gamba, fuggendo via prima che intervenisse la Polizia.
Infine il 22 giugno ha rivolto le sue attenzioni verso una coetanea, importunandola arrivando fino a palpeggiare la giovane anche nelle parti intime, datti che hanno determinato l’accusa di violenza sessuale per il giovane.
Le indagini della Polizia di Stato hanno permesso di raccogliere una serie di testimonianze da parte delle vittime concordi tutte nel riconoscere l’autore dei furti, le rapine e la violenza sessuale e le lesioni, nel giovane, determinando una serie di indizi così gravi da convincere dapprima il pubblico ministero presso il Tribunale dei Minori, e successivamente il Giudice, che il provvedimento più idoneo per arginare il ragazzo fosse una misura restrittiva della libertà personale, da scontare lontano da Trento.
Una volta rintracciato nel centro di Trento, il giovane è stato portato dalla Polizia di Stato nel capoluogo scaligero.