San Vigilio - I militari della Stazione Carabinieri di Brunico hanno denunciato una donna di San Viglio per il reato di falso in atto pubblico.
L’indagine è partita con l’inizio dell’anno scolastico. La donna, mamma di un bimbo piccolo, aveva l’obbligo di presentare un certificato vaccinale alla scuola materna ove il bimbo è iscritto. La dirigente scolastica, insospettita dal documento che non appariva genuino, si è rivolta all’ASDAA. Il certificato è quindi risultato essere falso ed è finito dai carabinieri che lo hanno sottoposto a sequestro e, verificato che il bambino non aveva ricevuto i vaccini indicati del documento presentato dalla madre alla scuola, hanno denunciato la donna, una 35enne pusterese, alla Procura della Repubblica di Bolzano ipotizzando il reato di falso materiale in atto pubblico.
LE SANZION
I militari della Compagnia Carabinieri di Bolzano e delle dipendenti stazioni hanno svolto numerosi controlli – anche d’intesa con il Nucleo Carabinieri antisofisticazione e sanità (NAS) di Trento – in tutte quelle attività socio/economiche del capoluogo per verificare la corretta attuazione delle disposizioni che prevedono il possesso obbligatorio della certificazione verde (c.d. green pass). I controlli oltre che diretti a tutti i servizi di ristorazione sono stati estesi anche a palestre, centri ricreativi e sale gioco al fine di appurare la corretta applicazione delle procedure di ammissione degli utenti erogati.
Non per ultimo, i controlli, soprattutto in orario serale, hanno avuto come destinatari i bus di linea anche nei viaggi a lunga percorrenza.
Nel corso di tale campagna di controllo delle certificazioni verdi avviata dall’Arma dei carabinieri sono state contestate nove violazioni. Otto presso un ristorante (nel capoluogo), una al gestore dello stesso per non aver accertato il possesso della certificazione “green pass”, ammettendo così sette avventori a consumare pietanze e bevande al tavolo all’interno del locale.