Attualmente, un terzo di posti di lavoro stagionali in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso" aggiunge Luther.
Gli effetti della pandemia sul turismo
Gli effetti variano da una zona all'altra: per le strutture nelle zone più alpine la pandemia e la chiusura hanno ritardato di quasi un mese l'inizio della stagione estiva. In quelle zone più vocate al turismo primaverile, come i comuni di valle lungo l'Adige, la pandemia ha causato la perdita media di quasi tre mesi di stagione. La situazione nella città di Bolzano è ancora diversa: qui solo una parte dei posti di lavoro persi all'inizio di marzo ha potuto essere recuperata. Una possibile ragione è la domanda calata non solo da parte dei turisti meno frequenti, ma anche da parte di residenti e pendolari.
Manodopera autoctona, maggiore sicurezza lavorativa
Analizzando i dati l'assessore provinciale al lavoro Philipp Achammer trae le conclusioni rispetto la politica lavoro: "L'importanza economica del turismo in Alto Adige è indiscussa". Anche dal punto di vista delle imprese e degli occupati è importante sviluppare ulteriormente questo settore. "Come parti sociali e decisori politici, dovremmo lavorare per ridurre le interruzioni stagionali dei rapporti di lavoro ed promuovere l'assunzione di lavoratori già residenti. Il vantaggio per le aziende consiste nella possibilità di contare sui lavoratori residenti e fidelizzarli all'azienda. Il vantaggio per i dipendenti è rappresentato invece da una maggiore sicurezza, aggiunge Achammer.