Temiamo che il rimpallo di competenze, con le necessarie successive riunioni di coordinamento per concordare l'operatività delle scelte, potrà rallentare l’efficienza di risposta e l'agilità di gestione".
"Questo disagio potrebbe riguardare anche le altre materie trasferite - proseguono i consiglieri provincialki del PATT, Michele Dallapiccola, Paola Demagri e Ugo Rossi -: la salute pubblica ed incardinate dunque sull'Azienda Sanitaria al punto che il personale presta servizio in diretta dipendenza dall'Azienda stessa. Da segnalare anche il fatto che alcuni animali, in particolare quelli da affetto, nel decreto soprannominato rimangono in delega all'assessore Segnana. Così per alcuni casi i veterinari dovranno rivolgersi all'assessorato alla salute, per altri l'assessorato all'agricoltura, complicando burocrazia e passaggi amministrativi. Riteniamo critico destrutturare un sistema di controllo sanitario con potenziali implicazioni zoonosiche e di gestione della sicurezza alimentare".
"Poiché parliamo di scelte che riguardano anche la salute umana, proprio in questo momento, appare particolarmente fuori luogo introdurre un coordinamento aggiuntivo tra agricoltura e sanità poiché se non è un passaggio che premia l’agilità delle scelte in senso generale, immaginiamoci nel caso di qualche momento critico biologico.
Tutto ciò premesso
si interroga il Presidente della Giunta provinciale
- per sapere quali sarebbero secondo il suo modo di vedere le analogie tra il gestire la pianificazione degli aiuti pubblici, la regolamentazione delle attività agricole e la tutela della salute degli animali, delle persone derivante da zoonosi e della sicurezza alimentare derivante dal controllo degli approvvigionamenti annonari?
- se non ritenga sia il caso di riportare in capo all’assessorato alla salute la sanità veterinaria e la sicurezza alimentare o in subordine a dare pubblica evidenza di che cosa intenda fare per ridurre le problematiche connesse alle questioni sollevate in premessa?
A norma di regolamento si richiede risposta scritta".
Consiglieri Michele Dallapiccola, Paola Demagri e Ugo Rossi