Il falegname di Nazareth non ha scolpito una vita in solitudine, ma ha cercato continuamente compagni di viaggio, ai quali insegnare la bellezza della fraternità.
La prova dell’umiltà è nell’attitudine a collaborare con gli altri, a camminare e faticare insieme. Non si tratta di attuare una tattica o una strategia, ma di fare esperienza di gioia profonda quando le scoperte, le conquiste, i risultati sono frutto del gioco di squadra.
Chiediamo, con l’intercessione di Vigilio, per ognuno di noi e per la nostra Chiesa, il dono dell’umiltà; la capacità di dialogare al proprio interno, mettendo da parte atteggiamenti solitari e autoreferenziali, per porsi in ascolto della voce dello Spirito e diventare compagna di strada dei tanti cercatori di vita e di senso.
All’origine della nostra Chiesa ci sono Vigilio e i tre martiri: non un vescovo solitario, ma un gruppo che sogna insieme.
Gli umili frequentatori della speranza si alimentano di parole sobrie, delicate, non arroganti. Esse trovano forza incontrando e ospitando le parole degli altri, riconoscendovi pari dignità. Anche in questo, la vita del nostro Maestro è un autentico capolavoro.
Vorrei chiedere alla preghiera di Vigilio di intercedere presso il Padre per aiutarci a concretizzare alcuni sogni.
Anzitutto, una Chiesa che ascolta il grido dei poveri e se ne fa carico in termini di vicinanza autentica e concreta. In questo momento sono seriamente preoccupato per chi ha perso o rischia di perdere il lavoro.
Una Chiesa che guarda con simpatia i giovani, senza giudizio, ma cercando presso di loro le coordinate del futuro che Dio ha preparato per lei.
Una Chiesa che custodisce i propri anziani come prezioso deposito in cui si rispecchia la nostra stessa vita, provocazione ad attraversare il presente con intensità e responsabilità.
Una Chiesa che, in ogni ambito della sua vita, risponde con gioia ed entusiasmo alla chiamata evangelica di vivere del Regno e per il Regno. Nel giorno in cui molti sacerdoti ricordano l’anniversario della loro ordinazione, domandiamo anche il dono di nuove vocazioni alla vita presbiterale, religiosa e missionaria.
Infine, un invito: leghiamo sempre più il nostro cuore a Sanzeno, per contemplare, assieme a Vigilio, la forza umile di quelle ceneri. Meraviglia d’amore che è all’origine della nostra Chiesa.
+ arcivescovo Lauro