Tanti i temi di discussioni, con diverse suggestioni poco aderenti alla realtà di tutti i giorni - sulla scia di quanto avvenuto negli ultimi mesi - e che già dividono la politica.
Spunta anche una tassa sui contanti: infatti nella parte "Passaggio a pagamenti elettronici", vengono suggerite le seguenti azioni: incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici (PA, esercizi commerciali e soprattutto servizi e prestazioni) tramite deduzioni/detrazioni dall’IRPEF, lotterie instant win, credito d’imposta per gli esercenti e accordi con il sistema bancario per riduzione delle commissioni; Rendere effettive ed eventualmente inasprire le sanzioni per gli esercizi commerciali e servizi privi di POS o con POS non funzionante; Scoraggiare l’uso del contante per ammontari rilevanti attraverso la riduzione dei limiti ai pagamenti in contanti nonché disincentivi al ritiro e all’utilizzo degli stessi (ad es. anticipo fiscale a valere sui prelievi di contante). Una vera e propria tassa sul prelievo che ha scatenato l'ira, tra gli altri, di Fratelli d'Italia.
“Invece di pensare a abbattere la burocrazia e a togliere tutti gli odiosi obblighi che rallentano la nostra economia, i tecnocrati di Conte studiano soluzioni per eliminare il contante dalla circolazione. Quasi come avesse eseguito i consigli di Romano Prodi, la task force di Vittorio Colao propone di tassare i prelievi al bancomat!. È ora di mandare a casa l'Armata Brancaleone pentapiddina e tutti i tecnocrati al loro seguito, all'Italia serve subito un Governo forte che abbia come obiettivo principale quello di restituire al cittadino la libertà di fare impresa e di decidere come, quando e dove spendere i propri soldi senza che lo Stato spione stia lì a controllare e tassare per conto delle banche ogni singola transazione”, il commento del leader FdI, Giorgia Meloni.