Le castagne hanno invece pagato un conto salatissimo per colpa del cinipide galligeno del castagno, il Dryocosmus kuriphilus, proveniente dalla Cina che provoca nella pianta la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni contro il quale è stata avviata con successo una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, anche se ci vorrà ancora tempo per ottenere un adeguato contenimento.
La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e mille fiori è invece minacciata da due insetti killer, il calabrone asiatico (Vespa velutina) e il coleottero africano (Aethina tumida) che mangiano e rovinano il miele, il polline e, soprattutto, la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l’alveare.
Ma c’è anche il punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus originario dell’Asia che ha fatto strage di palme dopo essere comparso in Italia per la prima volta nel 2004 e da allora si è dimostrato un vero flagello che ha interessato il verde pubblico e privato.
Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini (nella foto) ha chiesto a livello nazionale il via libera del Governo alla vespa samurai nemica naturale della cimice. Un impegno assunto dal ministro delle Politiche agricole e forestali, Teresa Bellanova che parlando dal palco di Coldiretti durante la manifestazione ha sottolineato che "oggi sono in condizione di dire che la vespa samurai, per quello che potrà contribuire a contrastare questo fenomeno, da marzo-aprile, da quando ci sarà la necessità di poterla utilizzare, è nella disponibilità degli imprenditori''. La Coldiretti chiede di rendere sistematico l'intervento del fondo di solidarietà nazionale che, nella legge di bilancio è stato integrato con 80 milioni di euro. Inoltre chiede un Commissario unico che coordini gli interventi a livello regionale e nazionale con un tavolo tra i ministeri di Agricoltura, Sanità, Ambiente, Rapporti Ue e le Regioni maggiormente coinvolte. "Nelle zone colpite dal flagello - ha concluso Prandini - è necessaria la dichiarazione dello stato di calamità e la delimitazione delle aree danneggiate con sostegni alle imprese agricole mediante moratoria sulle rate dei mutui, sospensione del pagamento degli oneri contributivi, indennizzi a fondo perduto per i danni subiti e le perdite di reddito e lo sviluppo di fondi di intervento mutualistici".
di Chiara Panzeri