Tesero - Il 19 luglio 1985, la tragedia di Stava. "A distanza di trentacinque anni, non si è attenuato il dolore per la morte dei nostri cari. Quel carico di morte impone il silenzio, proprio della grandezza di ogni volto". E' l'esordio dell'omelia della S. Messa che l'arcivescovo Lauro Tisi ha presieduto questa mattina, con inizio alle ore 10, nel cimitero di san Leonardo a Tesero, in memoria di tutte le vittime.
OMELIA S. MESSA 35° ANNIVERSARIO TRAGEDIA DI STAVA
"A distanza di trentacinque anni, non si è attenuato il dolore per la morte dei nostri cari. Abbiamo rigenerato il paesaggio, rimesso in piedi le case ma – come sta emergendo anche in questi mesi di pandemia – quando ad andarsene sono i volti, non c’è possibilità di colmarne l’assenza. Quel carico di morte impone il silenzio, proprio della grandezza di ogni volto. In questi trentacinque anni, con tenacia e fuori dalla ribalta mediatica, i familiari delle vittime e la comunità di Tesero hanno impedito venisse cancellata la memoria dell’immane disastro. È anche grazie a loro se, ancora una volta, ci troviamo a scagionare Dio: non è lui la causa del male. La filiera del male è riconducibile a precise responsabilità umane: l’interesse economico prima della cura delle persone, la superficialità, l’incuria.