Le vittime di questo incidente, per il quale la Procura della Repubblica ha ipotizzato il reato di omicidio colposo plurimo in seguito a presunte carenze gestionali in materia di sicurezza, meritano giustizia. Nel campo d'imputazione - osserva Urzì - si evidenzierebbe che i responsabili dell'impianto avrebbero omesso di fornire agli utenti le indicazioni prescritte dalle norme sulla segnaletica e di tradurre in italiano il divieto di percorrere con la slitta la pista dove poi avvenne il mortale incidente".
"Motivo per cui ragionevole e dovuta sarebbe la costituzione come parte civile in un processo che potrebbe essere simbolo per quanto riguarda il rispetto della lingua italiana, troppo spesso cancellata in Alto Adige, una provincia italiana. Come italiane per residenza erano le vittime dell'incidente che avrebbe potuto essere scongiurato se la pericolosità della pista fosse stata segnalata anche in lingua italiana con la medesima evidenza con cui lo era in lingua tedesca.
"La Provincia non cerchi alibi, sul rispetto delle due lingue, anche quella italiana, si fonda l'Autonomia e questi principi vanno difesi anche in sede giudiziaria", conclude il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia e provinciale dell'Alto Adige nel cuore, Alessandro Urzì.