Brescia - Giornata contro le mafie: l’impegno degli studenti per dire basta alla criminalità e ricordare le tante vittime tra gli uomini delle scorte: premiato il liceo De Andrè di Brescia per i suoi elaborati artistici in ricordo degli uomini morti in servizio.
Oltre 400 studenti delle scuole superiori lombarde sono stati protagonisti a Milano - a Palazzo Pirelli - della "Giornata regionale dell’impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime", istituita con legge regionale nel 2011. "L'impegno in prima persona dei ragazzi e degli studenti lombardi è una delle armi più efficaci che la nostra regione può utilizzare per sconfiggere la cultura della illegalità e la penetrazione mafiosa. Spero che il messaggio uscito da Palazzo Pirelli in questa giornata e soprattutto i lavori degli studenti possano circolare a lungo per far sentire a tutti la voce più vera della Lombardia che dice no alla mafia e alle forme di criminalità organizzata", è è questo l'intervento del consigliere regionale della Lega Nord, Donatella Martinazzoli, che ha partecipato questa mattina a Palazzo Pirelli alla Giornata Regionale dell'impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime. “Particolarmente toccanti – ha proseguito Martinazzoli – le testimonianze dei parenti delle vittime (Emanuele Schifani, Concetta Mauro Martinez e Alessandro Antiochia) che hanno raccontato le loro esemplari storie di sofferenza e di grande impegno contro la cultura mafiosa.”
Come consigliere del Territorio Donatella Martinazzoli si è congratulata in particolare con i ragazzi del liceo Fabrizio De André di Brescia che hanno voluto ricordare la barbarie della strage di Capaci anche attraverso le parole della vedova Schifani, moglie di uno degli agenti della scorta.
La cerimonia è stata organizzata dal presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, dal presidente della Commissione Speciale Antimafia, Gian Antonio Girelli) e dal Comitato tecnico-scientifico, guidato dal professor Nando Dalla Chiesa. "Come diceva Paolo Borsellino – ha detto il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo - la prima azione è parlare, perché la mafia si diffonde nell'omertà e nel silenzio, nelle invisibilità. Parlare è il primo modo per instillare gli anticorpi all’illegalità.