Padova - Andrea Crisanti, uno dei principali attori del 'modello Veneto' - tra i pochi vincenti messi in atto nella penisola - non è convinto della fase 2 messa in campo dal Governo e che scatterà da domani.
"C'è stata un'apertura a tentoni. Il Piemonte e la Lombardia sono diverse da Calabria e Sardegna. Mi preoccupa che il Governo non abbia nessun elemento a priori per calcolare il rischio, secondo il motto “vediamo che succede” e senza avere strumenti per analizzare e abbassare il rischio. La macchina si è messa in moto senza una valutazione del rischio". Con queste parole l'allarme lanciato da Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell'Università-azienda ospedaliera di Padova, ospite di “Mezz'ora in più”, su Rai3.
Quale decisione avrebbe assunto Crisanti? "Io avrei cercato di capire quanti sono i casi Regione per Regione, il rischio dipende dai casi sul territorio.