La quota maggiore è da attribuire ai “macchinari ed apparecchi” (20,5%), seguono i “prodotti alimentari, bevande e tabacco” (15,6%), i “mezzi di trasporto” (15,6%), le “sostanze e i prodotti chimici” (8,5%) e i “metalli di base e prodotti in metallo” (6,7%).
Il trend positivo delle esportazioni della provincia di Trento deriva in particolare dai buoni risultati nelle vendite all’estero degli “apparecchi elettrici” (+15 milioni di euro rispetto al secondo trimestre 2018), degli “articoli in gomma” (+7,6 milioni) e dei “prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori” (+3,6 milioni).
Per quanto riguarda le aree geografiche di destinazione delle merci trentine, nel secondo trimestre del 2019 si registra un aumento delle esportazioni verso i Paesi extra Ue (+8,8%) e una diminuzione verso i Paesi dell’Unione europea (-2,2%). L’Unione europea (28 Paesi) ha assorbito nel secondo trimestre il 65,2% delle esportazioni; dalla medesima zona è derivato l’80% delle importazioni. L’Unione europea si conferma quindi la principale direttrice per l’interscambio di merci con l’estero.
I Paesi verso cui si esporta maggiormente sono la Germania (16,5%), gli Stati Uniti (11,9%) e la Francia (10%). In linea con il dato nazionale, l’interscambio con la Germania, tradizionale partner commerciale della nostra provincia, registra in questo trimestre un’importante flessione (-8,2%), con un calo del valore dei beni esportati di oltre 15 milioni.
Nello stesso periodo il valore delle importazioni delle merci in Trentino è risultato pari a 675 milioni di euro, registrando una diminuzione dell’1% rispetto al secondo trimestre del 2018. Al primo posto si collocano i “mezzi di trasporto” con il 22,4%, seguiti da “legno, prodotti in legno, carta e stampa” con il 13,4% e dai “prodotti alimentari, bevande e tabacco” con l’11%. Il saldo della bilancia commerciale si attesta, quindi, su un valore positivo di 351 milioni di euro.