Gli effetti economici più devastanti legati alla pandemia Covid riguardano le attività legate al turismo, con una diminuzione del 59,2% degli arrivi totali e del 74,7% di quelli dall'estero.
A fine 2020 il 32,4% delle imprese considerava a rischio la propria sopravvivenza, il 62% prevedeva ricavi in diminuzione e solo una su cinque riteneva di non avere subito conseguenze o di aver tratto beneficio dalla crisi. Nonostante uno scenario in miglioramento, le prospettive di ripresa per il 2021 sono giudicate limitate: meno di un'impresa su cinque prevede una normale prosecuzione dell'attività nella prima metà dell'anno.
Una "mappa della solidità" delle imprese indica poi "circa il 45% è strutturalmente a rischio: esposte a una crisi esogena, subirebbero conseguenze tali da metterne a repentaglio l'operatività". E' quanto emerge dal Rapporto 2021 sulla competitività dei settori produttivi reso noto dall'Istat. Queste imprese sono "numerose" nei settori a basso contenuto tecnologico e di conoscenza. All'opposto, "solo l'11% risulta solido".