Nel 1943 il matrimonio con Giovanni Girardi, all’epoca dirigente di una ditta di trasporti pesanti, poi lungamente titolare del distributore Shell di viale Canella, attività grazie alla quale fu molto conosciuto dai rivani.
Dopo il matrimonio Olga lasciò il lavoro di sarta per dedicarsi alla famiglia: tre anni dopo nacque Maria Luisa (conosciuta da tutti come Marisa, oggi missionaria laica in Brasile), quindi Gerardo (ingegnere che ha esercitato molto anche in città) e Annita (che ha fatto la farmacista). Nel 1986 la morte del marito, col quale Olga, fin dal matrimonio, aveva vissuto in una grande casa nell’antico quartiere del Marocco. Una ventina di anni fa il trasferimento in via Lavino, nella villetta in cui vive tuttora, assistita da un’assistente domiciliare e circondata dall’affetto della numerosa famiglia, che in parte vive nello stesso gruppo di case.
«Se dobbiamo trovare una parola che riassuma nostra madre -dicono i figli- questa è carità. La nostra casa al Marocco era un porto di mare, sempre piena di gente, spesso persone in difficoltà, che sempre venivano accolte e ospitate. Il papà non era da meno, anche lui ha ospitato a più riprese familiari, amici e vicini, sicché casa nostra era vivace, piena di vita e di gioia. A nostra madre piaceva stare con la gente e fare del bene, e siamo stati una famiglia davvero felice».
Olga è sempre stata particolarmente abile in tutti i lavori legati alla vita quotidiana, in particolare la sartoria (ha realizzato tutti i vestiti dei figli fino all’età adulta) e la cucina. Le sue passioni sono state la lettura, la musica, il ballo e i fiori: «Infatti ha subito notato e apprezzato il mazzo di fiori portato dall’assessore», fanno commentato i figli.