Brescia - Il decreto sulla Fase 2 prevede la regolarizzazione di migranti, ma Coldiretti mette in guardia: "Non basta servono i voucher".
"L'intesa raggiunta sulla regolarizzazione dei migranti non è risolutiva dei problemi del mondo agricolo anche per i tempi che non combaciano con quelli delle imprese", afferma il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini (nella foto) nel sottolineare che nelle campagne le esigenze sono immediate mentre per la regolarizzazione ci vorrà tempo. "Per questo – sottolinea Prandini - è necessaria subito una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università e molte attività economiche sono rallentate e tanti lavoratori sono in cassa integrazione"
Le imprese agricole, secondo Prandini "hanno bisogno anche di professionalità ed esperienza con il coinvolgimento delle stesse persone che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese. Non per tutti i lavori in agricoltura ci si può improvvisare ma per la maggior parte serve manodopera formata e qualificata, dalla potatura alla guida dei mezzi agricoli".