"Il nostro obiettivo è rafforzare ulteriormente l'Alto Adige come polo della ricerca creando un contesto sempre più adatto all'innovazione" ha sottolineato Stofner.
Un processo partecipato per l'Alto Adige di domani
A questo obiettivo punta anche la nuova strategia di sviluppo, da scrivere insieme agli stakeholder locali di ricerca e innovazione. "Negli ultimi anni la Giunta ha operato nella giusta direzione. Da un lato si è puntato molto sulla specializzazione e sulla concentrazione delle risorse su precisi settori tecnologici, dall'altro si è cercato di migliorare i servizi di supporto alle imprese, all'università e agli istituti di ricerca, creando infine al NOI Techpark un luogo dove ricerca di base e ricerca applicata nelle imprese di incontrano", ha rimarcato Stofner. L'analisi dei punti di forza del territorio sarà la base di partenza della nuova strategia. Nei prossimi mesi aziende, operatori economici, istituti di ricerca, associazioni di categoria e stakeholder per le aree della ricerca, dell'innovazione e dell'economia - sotto il coordinamento della Ripartizione Innovazione, ricerca e università e il supporto scientifico del Fraunhofer Institut für System und Innovationsforschung ISI di Karlsruhe - scriveranno una roadmap condivisa per trasformare l'Alto Adige in un polo sempre più internazionale dell'innovazione e della ricerca. Un occhio di riguardo sarà dedicato in questo senso alla sostenibilità. "Non basta che ciascuno di noi metta in discussione il proprio stile di vita e di consumi. Abbiamo anche bisogno che ricerca e sviluppo tecnologico ci aiutino a trovare nuovi modi di interagire in modo rispettoso con il nostro pianeta", ha detto il presidente Kompatscher.
L'Unione Europea e i fondi per lo sviluppo intelligente
La richiesta dell'Unione Europea ai territori per il prossimo periodo di programmazione è infatti quella di individuare le proprie aree strategiche concentrandovi le risorse e ottimizzando così gli investimenti. La "Strategia regionale per l'innovazione – RIS3" rappresenta dunque il requisito fondamentale per accedere ai fondi strutturali comunitari. "Nel periodo di programmazione 2014-20 dall'Unione Europea sono arrivati 30 milioni di euro solo per progetti sull'innovazione legati allo sviluppo regionale (FESR)" ha ricordato Vito Zingerle, direttore della Ripartizione provinciale innovazione, ricerca e università. Un esempio di cosa sia possibile fare con i fondi europei si è toccato con mano nella location della conferenza stampa odierna. Realizzato grazie a un progetto FESR, il Maker Space del NOI Techpark è un’officina per la produzione rapida di prototipi a disposizione di aziende, professionisti, start-up e makers. Un luogo dove vedere con i propri occhi la trasformazione in atto in Alto Adige, dove dal 2003 al 2017 gli investimenti in ricerca e sviluppo sono quadruplicati passando da 40 a 163,6 milioni di euro. "Il 60% della spesa complessiva provinciale in innovazione riguarda le imprese, e questo è un ottimo segnale perché ci dice che qui l’attitudine a innovare fa parte del dna del nostro tessuto economico" ha detto il presidente Kompatscher.