Tesero - L’audizione degli ambientalisti sulla vicenda malga Lagorai secondo i quali non va valorizzata turisticamente ma solo sistemata e conservata. Sulla petizione popolare 11 per la tutela di malga Lagorai l’organismo, che ha già effettuato alcune consultazioni, ha ascoltato i referenti dei firmatari e la Comunità territoriale della val di Fiemme.
Tiziana Vanzo ha premesso di non rappresentare un comitato ma semplici cittadini. Secondo Vanzo non è chiaro chi beneficerà del progetto di valorizzazione di Malga Lagorai: a suo avviso non saranno sicuramente né i turisti né i pastori ma solo chi assumerà la gestione dell’agriturismo. Per Vanzo sarebbe stato eticamente più sensato incentivare invece la cura della struttura integrando il reddito del pastore. Invece la Magnifica Comunità di Fiemme vorrebbe stipendiare un gestore non si sa bene con quali garanzie di reddito. Secondo Vanzo sarebbe sbagliato favorire il turismo di massa anche per proteggere l’area dall’inquinamento evitando, ad esempio, due delle novità previste dal progetto: l’installazione di un generatore di energia elettrica a motore diesel e una termo-cucina a legna. Se poi l’agricoltore a cui verrà assegnata la gestione dovesse utilizzare il trattore per trasportare la legna, si andrebbe a compromettere anche l’antica strada per la Malga.
Manca per Vanzo una visione completa del progetto che resta oscuro in vari punti. Come quelli relativi ai lavori di realizzazione, che potrebbero comportare il trasporto del materiale anche con l’elicottero. La richiesta, insomma, è di valutare con meno superficialità il progetto.
LA PETIZIONE - Luigi Casanova ha letto il documento condiviso da tutti i sottoscrittori della petizione.
"Egregio Presidente, egregi Commissari,
Vi ringraziamo anche a nome dei sottoscrittori della petizione di richiesta di tutela per la malga Lagorai , pp.edd. 1735 – 1736 in C.C. di Tesero, per l’ulteriore opportunità di confronto che ci viene offerta.
I lavori a malga Lagorai, il cui inizio, secondo l’iter procedurale, è previsto nel mese di giugno, risultano pertanto prossimi.
Nonostante abbiamo richiesto e visionato la documentazione depositata al Comune di Tesero, secondo noi rimangono ancora da chiarire ed approfondire alcuni aspetti progettuali che riteniamo fondamentali e che di seguito, dopo una breve premessa, cercheremo di illustrare.
Dal sito della Magnifica Comunità di Fiemme, emerge che la stessa “E' un ente pubblico di origine storica, che gestisce un rilevante patrimonio boschivo ed immobiliare soggetto agli usi civici"
Da altri autorevoli scritti emerge ancora…”la Comunità tutela la gente della valle e ne valorizza il patrimonio ambientale e culturale. Custode di antiche leggi e tradizioni, amministra ancora oggi una ingente proprietà collettiva di 20.000 ettari di territorio costituito da montagne, pascoli e foreste, programmando tagli di legname e rimboschimenti, e curando la viabilità forestale. Un patrimonio collettivo appartenente a tutti i “vicini” …gestito nel rispetto di rigorosi standard ambientali sociali ed economici. Quella della Magnifica
Comunità di Fiemme è infatti un’esperienza storica di sostenibilità ambientale.”
Quindi le decisioni importanti andrebbero condivise con i Vicini, salvaguardando il principio di “interesse comunitario”, di lungo periodo, che dovrebbe caratterizzare l’attività della Comunità.
Allora in primis si ci chiede:” Perché la Magnifica Comunità non abbia tutelato e non abbia vigilato sullo stato della Malga Lagorai e della Stalla? Perché non è intervenuta prima con interventi di manutenzione come invece è stato fatto per Malga Fratton o per altre malghe?
Era evidente a tutti il pessimo stato e l’incuria dei citati manufatti, incuria presente anche nel pascolo circostante.
Ora è arrivato il Progetto Transalagorai e come per incanto spunta anche il progetto di ristrutturazione (o meglio, di riconversione) della Malga e della stalla. La Magnifica nonostante disponga di molte risorse ed un patrimonio rilevante, per Malga Lagorai ha preferito beneficiare dei contributi provinciali destinati alla valorizzazione della traversata Translagorai, che non c’entra nulla con tale progetto, se non per avere i finanziamenti o per favorire gli appetiti di qualche “valorizzatore” Infatti ad oggi restano ancora sconosciuti i veri beneficiari di questo progetto.
Abbiamo appreso, per voce degli escursionisti che hanno intrapreso questo percorso e per quelli che intendono percorrerlo, che non esiste un reale interesse da parte loro al pseudo “bivacco custodito” (ndr. escamotage usato dalla SAT e dalla Sindaca di Tesero per non ammettere che la Malga verrà trasformata in una attività ricettiva), che sorgerebbe dalla ristrutturazione della malga, sia per il dislivello del tracciato che per la filosofia stessa della traversata, che implica una volontà di staccarsi dalle comodità cittadine, sicuramente con zaini più pesanti, ma con maggiore leggerezza d’animo.
Chi potrebbero essere allora gli escursionisti che frequenteranno il rifugio? Prima di ogni progetto è doveroso rispondere a questo interrogativo, non vi pare? Quelli che discenderanno dal sentiero di Bombasel, portando sicuramente beneficio all’impianto di risalita vicino e che non necessita di ulteriori forme promozionali, perché gode già di un’offerta esaustiva?.
Il Lagorai presenta già alcune zone infrasturutturate da strade, rifugi, ma presenta anche zone che grazie a percorsi difficoltosi e territorio impervio, hanno conservato quella natura che sta scomparendo. La natura dei silenzi e delle intimità, la natura delle scoperte e delle osservazioni, la natura della poesia, la natura naturale. Una natura da conservare più che valorizzare; la val Lagorai, con il suo lago e la sua malga, sicuramente con l’aumentare dell’antropizzazione perderà quella ricchezza naturale e le caratteristiche che oggi la inseriscono in un insieme di ricchezze valoriali rare.
Noi cittadini chiediamo che non sia cambiata la destinazione d’uso della malga, che non
diventi una struttura ricettiva da sfruttare ai fini commerciali.
Noi siamo favorevoli ad una ristrutturazione della malga e della stalla per le seguenti finalità:
? consentire al pastore di avere una struttura dignitosa
? offrire una zona adibita a bivacco aperto per gli escursionisti
? sistemare la stalla dove possa essere custodito il bestiame, che possa fungere da riparo per ogni evenienza.
Non capiamo quale interesse comunitario ci sia nella ristrutturazione proposta dalla Magnifica Comunità e dalla SAT: si allontana la vera pastorizia e la cura del pascolo, tramandati dai nostri avi e si investe in una futura gestione imprenditoriale – commerciale, come l’ha definita un consigliere provinciale del posto, contraddicendo di fatto quanto affermato dalla maggioranza Consiliare del Comune di Tesero. Una progettazione lacunosa, che tende ad un agriturismo e che potrà offrire solo prodotti del fondovalle riforniti dal gestore, che quotidianamente dovrà percorrere la strada, che potrebbe essere tutelata come bene storico, con conseguente usura della stessa.
Una mistificazione.
Riguardo alle osservazioni, molti punti sono rimasti ancora in sospeso, vanno chiariti, da subito, sia nel profilo tecnico che in quello dei costi previsti, in quanto sono aspetti tecnici molto critici, che non si possono banalizzare o trascurare.
Di seguito ne indichiamo i principali.
ENERGIA ELETTRICA E CONSUMO DI ACQUA POTABILE
La “Relazione tecnica approvvigionamento energia elettrica” a firma del perito industriale Massimo Vanzetta
datata ottobre 2020, allegata al progetto, prevede che l’approvvigionamento di energia elettrica sia fatto in modo primario tramite fonte solare, con l’installazione di un impianto fotovoltaico con accumulo. Secondariamente è prevista l’installazione di un gruppo elettrogeno con motore endotermico diesel, con attivazione automatica in caso di insufficiente carica degli accumulatori.
Non emerge, né dalla relazione, né in altra documentazione progettuale, una stima della produzione di energia, né dei conseguenti previsti consumi.
Sappiamo che la valle è poco soleggiata e i 14 pannelli fotovoltaici previsti per la produzione di energia non copriranno il fabbisogno necessario di energia per scaldare l’ acqua per le docce giornaliere dei 17 ospiti, più i tre che ne avranno la gestione o per riscaldare gli ambienti (le temperature notturne al Lago di Lagorai nei mesi di giugno o settembre sono vicine allo zero ndr) e pertanto il gruppo elettrogeno alimentato a gasolio dovrà essere attivato frequentemente. Dove sarà conservato il gasolio? Verrà realizzata una cisterna e dove sarà interrata? Non ci è dato
saperlo. Quello che possiamo presumere è che l’utilizzo del gruppo elettrogeno comporterà un notevole inquinamento per il quale non troviamo alcuna garanzia di rispetto dell’ambiente.
E’ previsto anche l’uso di una termo cucina; per il cui funzionamento il gestore dovrà rifornirsi anche di grandi carichi di legna. L’area di pascolo è sufficiente nel medio – lungo periodo a fornire le quantità richiesta senza incidere nella scarna vegetazione d’alto fusto presente?
Ricordo inoltre che la realizzazione di una centralina idroelettrica, sul Rio Pieroni è stata subito esclusa per la portata insufficiente del Rio.
IMPIANTO FOGNARIO
Per quanto riguarda l’impianto fognario, previsto con fossa imohff, di fronte a nostre precise richieste sulla manutenzione e svuotamento della stessa, non abbiamo avuto risposte. Ma ovviamente la fossa, dovrà essere pulita e svuotata e quindi è lecito chiedersi con quale mezzi idonei a risalire per la strada impervia, le imprese preposte a tale attività, potranno raggiungere i manufatti al lago di Lagorai, senza provocare danno alla mulattiera.
Ci preoccupiamo inoltre di quello che potrebbe succedere nel caso di una cattiva gestione o di un utilizzo improprio della fossa. Potrebbe capitare che svariate persone usino i servizi igienici nella stessa giornata. Dalla relazione geologica del febbraio 2020 a firma del geologo Marco Del Din, emerge che si dovranno smaltire le acque nere provenienti dagli edifici montani casera ed i locali annessi alla stalla, per 20 abitanti equivalenti, oltre ad altri 30 abitanti equivalenti che derivano dalla somministrazione di massimo 50 pasti al giorno Lo smaltimento continuato di questo importante flusso di acque reflue nere e grigie, potrebbe causare il superamento del limite di capacità della fossa, creando fuoriuscite inquinanti che potrebbero riversarsi nelle acque ancora incontaminate del Lago, creando danni probabilmente irreversibili all’ecosistema lacustre.
Analizzando ulteriormente la sopracitata relazione geologica, riguardo alla vasca settica Imhoff (ndr. da autorizzare in deroga al Piano Regolatore di Tesero), si riporta il punto 10 della stessa che recita testualmente:
“La struttura di Malga Lagorai necessita di un impianto di smaltimento delle acque reflue nere e grigie prodotte e per la situazione locale si opta per una vasca tipo Imhoff e dispersore. Innanzitutto si deve puntualizzare di avere individuato limi nei terreni, e che questi ostacolano e condizionano il funzionamento del drenaggio, perciò è assolutamente necessario limitare la produzione di acque da chiarificare. Questo è ottenibile utilizzando apposite rubinetterie che limitano l’afflusso idrico mescolando aria. Si devono installare rubinetterie temporizzate e utilizzati
saponi biologici in piccola quantità. E’ bene anche sensibilizzare le persone con apposita cartellonistica al fine di avere risultati migliori.