TRENTO FILM FESTIVAL
SABATO 7 MAGGIO
Ore 21.15 cinema Modena
Sala 1: ON THE RIM OF THE SKY (102’) Menzione speciale Giuria
Sala 2: K2 - TOUCHING THE SKY (72') Genziana d'Oro CAI Miglior film d’alpinismo
Sala 3: LA MONTAGNE MAGIQUE (85’) Gran Premio Genziana d’Oro
DOMENICA 8 MAGGIO
Cinema Modena Sala 1
Ore 17.15 SOLO DI CORDATA (84’) Premio Città di Imola
Ore 19.15 Z’BAERG (85’) Premio Museo Usi e Costumi della Gente Trentina
Ore 21.15 ARTE SELLA – LA CITTA’ DELLE IDEE (50’) Premio Touring Italiano
Cinema Modena Sala 2
Ore 17.15 BEHEMOTH (95’) Genziana d’Argento Miglior contributo tecnico-artistico
Ore 19.15 CAFE’ WALDLUFT (79’) Premio Studenti Università di Trento, Bolzano, Innsbruck
Ore 21.15 JUMBO WILD (100’) Premio RAI
Cinema Modena Sala 3
Ore 17.15 LANGTANG (’52) Premio Solidarietà Cassa Rurale di Trento
PANAROMA (28’) Premio Mario Bello
Ore 19.15 MY LOVE DON’T CROSS THAT RIVER (86’) Premio della Giuria
Premio del pubblico Lungormetraggi
Ore 21.15 LA MONTAGNE MAGIQUE (100’) Gran premio Genziana d’oro
Supercinema Vittoria
Ore 17.00 THE GREAT ALONE (84') Genziana d'oro miglior film d'avventura"
Ore 19.00 Premio del pubblico alpinismo
Ore 21.00 LAT BASE (15') Genziana d'argento miglior cortometraggio
K2 – TOUCHING THE SKY (72’) Genziana d’Oro CAI
64. Trento Film Festival PREMI SPECIALI
PREMIO CINEMAMORE
alla miglior opera della sezione Orizzonti Vicini, dedicata ai film prodotti o girati in Trentino Alto Adige, agli autori, case di produzione e scuole di cinema della regione, alle storie e al racconto del territorio
BETWEEN SISTERS
di Manu Gerosa (Belgio/Italia/Qatar, 2015)
Motivazione
Sorprendente affresco familiare con due protagoniste fuori dall’ordinario, narrato con sensibilità e intelligenza. L’autore sfrutta potentemente il mezzo filmico e il suo linguaggio, con inquadrature che scavano nell’anima e la consegnano allo spettatore, che non può rimanere indifferente. L’opera si dipana seguendo il ritmo dei sentimenti e delle emozioni, e non disdegna umorismo e una punta di suspance. Si parte da una storia molto intima, coraggiosamente rivelata e portata in scena, toccando sentimenti universali.
Sinossi
Due sorelle, Ornella e Teresa, si sono prese cura l’una dell’altra per tutta la vita. Teresa ha ormai raggiunto la vecchiaia e deve affrontare le difficoltà che questa comporta. Prima che sia troppo tardi, Ornella chiede a Teresa di fare luce su di una pagina della loro vita famigliare da sempre rimasta nell’oscurità e che solamente Teresa può ormai svelare. Ad accompagnarle in questo viaggio è il figlio di Ornella, Manu, che con uno sguardo discreto, e inevitabilmente partecipe, assiste a questa intima ricerca della verità.
PREMIO “CITTA’ DI IMOLA”
al miglior film, documentario o fiction di autore italiano e prodotto in Italia
SOLO DI CORDATA
di Davide Riva (Italia, 2015)
Motivazione
Con un sapiente mix di immagini mozzafiato, filmati super 8 girati dallo stesso Casarotto, scritti inediti messi a disposizione dalla moglie Goretta, interviste agli amici più fidati, il regista ci offre la possibilità di ricostruire, in modo esauriente e convincente, una visione alta e nobile dell’alpinismo, considerato non come fine ma come mezzo per conoscere la parte più profonda dell’animo umano. Quella che emerge dal documentario non è solo la figura di un grande alpinista, passato alla storia per le sue impegnative solitarie invernali sulle Dolomiti, sul Monte Bianco, per le nuove vie aperte in Patagonia, in Perù e in Karakorum, ma piuttosto per la personalità ricca e complessa di un uomo che considera l’alpinismo una via affascinante e privilegiata per esplorare la propria interiorità ed arrivare alle grandi risposte della vita.
Sinossi
Un ritratto intimo e fedele del grande arrampicatore Renato Casarotto per ripercorre le sue più famose imprese alpinistiche grazie a preziosi materiali di repertorio e alla voce dei suoi amici più intimi e compagni di cordata. Ne emerge una ricerca umana capace di fondersi con la pratica alpinistica immersa nella natura selvaggia. L'esperimento umano “di uno dei più puri e meno celebrati alpinisti di tutti i tempi” svela che cosa succede quando, penetrando in solitudine nella primordialità del mondo naturale, arriva a confrontarsi con l'origine.
PREMIO “MARIO BELLO”
al miglior film di alpinismo realizzato da cineasti emergenti o professionisti, anche con budget limitato, che dimostrino novità di idee e di linguaggio attraverso le immagini
PANORAMA
di Jon Herranz (Spagna, 2015)
Motivazione
L'opera si distingue per la sua rara capacità di coinvolgimento narrativo, accompagnando lo spettatore lungo gli opprimenti strapiombi della Cima Ovest di Lavaredo, teatro della straordinaria avventura di Francisco e Edu Marin. Grande merito del regista, in particolare, va individuato nell’averne tradotto per immagini, non solo lo scontato talento alpinistico, ma soprattutto emozioni e gesti della quotidianità, visualizzando i sentimenti di affetto e trepidazione che uniscono questa singolare cordata composta da padre e figlio. Accompagnandoli sino alla vetta, e rendendo quell’abbraccio più eloquente di mille parole.
Sinossi
Edu Marin ha affrontato nel 2014 l’impresa più impegnativa della sua vita: scalare la Pan Aroma sulla Cima Ovest di Lavaredo - la leggendaria via aperta e liberata nel 2007 da Alex Huber - insieme a suo padre di sessantadue anni, Francesco Marin “Novato”. Con due tiri di grado 8b+ e 8c, i cinquecento metri della via sono considerati tra i più difficili al mondo e solo un ristretto numero di persone è stato in grado di portarla a termine. Padre e figlio si addentreranno nel cuore delle Dolomiti affidandosi unicamente alle loro mani per compiere un'impresa senza precedenti.
PREMIO MUSEO USI E COSTUMI DELLA GENTE TRENTINA
al film che meglio rappresenti con rigore documentario etnoantropologico, gli usi e costumi delle genti della montagna
Z'BÄRG
di Julia Tal (Svizzera/Germania, 2015)
Motivazione
Il film narra con sensibilità cinematografica e attenta partecipazione etnografica la vicenda di una giovane coppia che, per un’estate, prende in consegna una malga da formaggio, facendosi carico da sola dell’onere gravoso di un ciclo estenuante di lavori quotidiani obbligati. Perfettamente inquadrabile nel tema attualissimo dei “nuovi contadini delle Alpi” il film illustra il cimento quasi eroico dei due protagonisti, rivelandoci anche didatticamente che il sistema secolare della malga resta ancor oggi intatto, con tutta la sua formidabile coerenza ecologica, come un abito da indossare o una macchina da mettere in moto, ad aspettare i valorosi che se ne vogliano far carico.
sinossi
Sarah e Sämi decidono di realizzare un sogno che covano da tempo: prendere in gestione una malga in montagna e trascorrervi l’estate in compagnia di vacche, capre, maiali e alcune galline. Ma quel che all’inizio sembrava un progetto carico di avventure, presto si trasforma in un impegno gravoso e totalizzante, che li costringe a fare i conti ora con la testardaggine delle vacche, ora con le muffe dei formaggi, ma soprattutto con una cronica mancanza di sonno. La loro relazione verrà messa alla prova dalla dura realtà che si nasconde dietro il sogno romantico della montagna.
PREMIO RAI
al miglior documentario d'attualità
JUMBO WILD
di Waggoner Nick (Canada/Stati Uniti, 2015)
Motivazione
Il film è una produzione di Canada e Stati Uniti della durata di 100 minuti con cui lo spettatore viene trasportato nel cuore della British Columbia, uno dei pochi luoghi ancora incontaminati della terra. Nella Jumbo Valley immersa nei monti Purceil, vivono liberamente gli orsi grizzly simboli di forza, vigore e autosufficienza. Per i pellerossa questi animali erano sacri e il loro spirito soccorreva guerrieri e cacciatori. Le montagne, gli ampi spazi e le condizioni climatiche hanno interessato un gruppo di costruttori che ventiquattro anni fa hanno presentato al governo canadese un progetto faraonico per realizzare l’unico impianto del Nord America aperto tutto l’anno. Una parte della popolazione ha colto nella proposta un vantaggio economico ma la maggior parte ne ha intuito anche il forte impatto ambientale capace di compromettere la natura incontaminata e la “magia” di quei luoghi. Le due fazioni si contrappongono da un quarto di secolo fra consensi e bocciature amministrative e politiche. Il racconto si avvale di immagini originali e altamente professionali capaci di coinvolgere gli spettatori nella bellezza unica dei luoghi. La storia è ancora aperta e la valle, per ora, incontaminata!
Sinossi
La Jumbo Valley è una valle incontaminata immersa nei monti Purcell, nel cuore della British Columbia, nonché una delle rare aree dove i grizzly possono vivere liberamente. Ventiquattro anni fa un gruppo di costruttori, guidati da Oberto Oberti, ha presentato un progetto per realizzare l'unico impianto sciistico del Nord America aperto tutto l'anno. La popolazione si è divisa tra chi valuta positivamente i vantaggi economici dell'operazione e chi invece non vuole sacrificare un antichissimo ecosistema ancora intatto alle ragioni del turismo. Jumbo Wild è parte del progetto di sensibilizzazione per la salvaguardia della vallata.
PREMIO SOLIDARIETA’ CASSA RURALE DI TRENTO
all’opera che meglio sappia interpretare le situazioni di povertà, ingiustizia, emarginazione ed isolamento sociale che, nella solidarietà e nell’aiuto reciproco, possano trovare il loro riscatto, come avvenne alle origini del movimento cooperativo nelle vallate e nelle montagne del Trentino
LANGTANG
di Sébastien Montaz-Rosset (Francia, 2015)
Motivazione
Una “seconda casa” per molti alpinisti la Valle di Langtang, una delle mete preferite per i trekking himalaiani, distrutta dal terremoto del 25 aprile del 2015. Un luogo del cuore anche per Killian Jornet, atleta di skyrunning e per l’alpinista Jordi Tosas, che erano pronti, proprio in quei giorni, ad affrontare con la propria squadra, una spedizione sul Monte Everest. La catastrofe però li costringe a cambiare piani ed obiettivi ed il viaggio diventa un percorso di testimonianza ed aiuto: tutti sono sullo stesso piano, chi ha perso la casa, gli affetti, i riferimenti; chi ha scelto quelle mete per turismo, chi era là per passione. C’è un solo dolore per chi vive e per chi ama la montagna, per chi ha perso tutto e non può permettersi la disperazione, perché deve trovare la forza di riprendersi la vita. Con un montaggio coinvolgente e attraverso immagini struggenti, ma senza retorica, Sebastien Montaz-Rosset più che documentare, racconta, ci “porta dentro” una vicenda umana universale, fatta di gesti semplici, di strette di mano, di sorrisi e solidarietà, di comprensione silenziosa dell’altro e di condivisione di nuove speranze.
Sinossi
Dopo essere stati costretti ad annullare la spedizione sul Monte Everest in seguito al catastrofico terremoto del 2015, Killian Jornet e la sua squadra decidono di proseguire nel loro viaggio ma cambiando in modo sostanziale il loro obiettivo: diventeranno testimoni diretti di come la forza della natura si sia abbattuta violentemente sugli abitanti di quell'area, ma soprattutto documenteranno la forza di un popolo che ha saputo aggrapparsi alla speranza per cercare di rimettersi in piedi dopo la distruzione.
PREMIO STUDENTI UNIVERSITA’ DI TRENTO, BOLZANO E INNSBRUCK
ad un opera di particolare valore culturale realizzata da un autore di età inferiore ai 33 anni
CAFE’ WALDLUFT
di Matthias Kossmehl (Germania, 2015)
Motivazione
Le ragioni principali della nostra decisione sono l'attualità dell'argomento trattato ed il modo intimo e sincero con cui è stata raccontata la quotidianità dei richiedenti asilo.
Sinossi
Berchtesgaden è una storica località turistica ai piedi delle alpi settentrionali salisburghesi, rinomata per lo splendido paesaggio ma anche per il Berghof, la residenza estiva che Hitler fece costruire a fini diplomatici. In questo scenario idilliaco e apparentemente isolato dal mondo, da oltre due anni la proprietaria del Cafè Waldluft, una storica residenza turistica, ospita diversi rifugiati mediorientali e africani. Qui possono trovare un piccolo momento di pausa dalla situazione di solitudine in cui si trovano e iniziare a costruire il proprio futuro.
PREMIO LUIGI VITTORIO BERTARELLI DEL TOURING CLUB ITALIANO
al miglior film dedicato alla “montagna sostenibile”
ARTE SELLA, LA CITTA’ DELLE IDEE
di Katia Bernardi e Luca Bergamaschi (Italia, 2016)
Motivazione
Parafrasando Marco Paolini, “un bel tacer non fu mai troppo”, la singolarità di questo film che racconta l'originale esperimento dell'arte Sella in Valsugana, è affidata sopratutto alle immagini. Sono queste, prima ancora che i commenti e le dichiarazioni degli artisti residenti coinvolti, delle loro ispirazioni, necessità, problematiche pratiche insorte nel corso della realizzazione delle opere di land art, a rendere degno del premio questo film. E sono immagini che raccontano in maniera originale e attraente il singolare esperimento di condivisione dell'opera d'arte tra l'uomo e la natura, e mettono in evidenza la relazione, un vero e proprio dialogo, tra la creatività umana e il ruolo artistico che prepotentemente la natura si prende, con la complicità degli artisti, nel trasformare, avvolgere, e alla fine inglobare quest'ultima trasformandola in una opera più complessa e sorprendente e in una serie di percorsi turistici spettacolari e contemporanei ma rispettosi dei luoghi, degli spazi, dei ritmi della montagna.
Sinossi
In un immenso bosco circondato dalle montagne del Trentino c'è un museo a cielo aperto nel quale arte e natura convivono: è Arte Sella, che tutti gli anni accoglie artisti di fama internazionale chiamati a creare un'opera unicamente con elementi naturali. Nel corso di un anno, costellato di difficoltà pratiche e di sfide creative, emergerà sempre più chiaramente l'obiettivo comune di creare opere d'arte con e per la natura, insieme a una riflessione sul concetto di effimero nell’arte e sul delicato equilibrio che lega uomo e natura.
PREMIO UIAA
al miglior film di arrampicata su ghiaccio, roccia o artificiale
CITADEL
di Alastair Charles Lee (Regno Unito, 2015)
Motivazione
Ci ha colpito il messaggio di questo film che ben si sposa con i valori dell'UIAA: To Bolt or not to be (o regole per un'arrampicata etica). Lo scenario è magnifico, le riprese sono spettacolari e le immagini mozzafiato attraggono l'attenzione dello spettatore fin dal primo fotogramma. Un documentario eccitante e dal forte impatto visivo.
Sinossi
Nella Catena dell'Alaska esistono ancora degli angoli che non sono mai stai raggiunti dall'uomo: uno di questi è la remota cima Citadel, che per la sua bellezza è stata ribattezzata "la montagna di Dio". Cima Citadel è però tanto incantevole da osservare quanto pericolosa da scalare a causa delle tremende condizioni atmosferiche che spesso provocano improvvise valanghe. Ai due compagni di scalate Matt Helliker e Jon Bracey, profondamente diversi tra di loro ma intimamente complementari, toccherà confrontarsi con la salita di una cresta lunga 1200 metri. La spettacolarità dell'impresa è garantita dalle riprese in 4k, utilizzate per la prima volta in un film di alpinismo.