Breno (Brescia)
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Legambiente contro la proposta di rivedere i confini del Parco Adamello e la
Comunità Montana di
Valle Camonica. “Difficile recriminare su vincoli e restrizioni se gli amministratori non curano la continuita dei processi di governo del Parco", dichiara
Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. "
Il Parco dell’Adamello ridimensionato è una proposta irresponsabile: burocrazia e vincoli si sarebbero potuti evitare facendo proposte concrete sul governo del parco, ma la Comunità Montana di Valle Camonica da nove anni ha lasciato l’ente parco privo di un direttore - aggiunge
Barbara Meggetto -
. Le aree protette sono garanzia di minore rischio climatico".
"La proposta di alcuni amministratori della Comunità Montana della Valle Camonica, ente gestore del Parco dell’Adamello, di ‘accorciare’ i confini del Parco spingendoli sempre piu in alto – fino a raggiungere la quota di 1600 metri - rivela una visione di corto raggio e la mancanza di una strategia territoriale. Degli oltre cinquantamila ettari di territorio attuale, il Parco si ridurrebbe a quasi la meta, rimanendo di fatto la sola area a Parco Naturale.
Chi oggi lamenta eccessiva burocrazia è lo stesso soggetto che da quasi un decennio non nomina volutamente il direttore del Parco, ruolo fondamentale di coordinamento e di buon funzionamento dell’ente", prosegue Barbara Meggetto che precisa “Non e nemmeno chiaro cosa si intenda proporre come alternativa, una volta che si siano eventualmente liberati da ogni vincolo i versanti oggi inclusi nel parco, ma non potra certo essere, come sembrerebbe, una totale deregulation”.
Per Legambiente "la funzione di un sistema di aree protette non è quella di limitarsi a certificare la protezione della natura nei suoi angoli più remoti e inaccessibili, quali sono le alte quote montane. Al contrario, occorre integrare le politiche di conservazione con quelle di sviluppo del territorio, avvicinando i cittadini alla natura e valorizzando le funzioni e i servizi che solo ecosistemi in buona salute possono fornire, da quelli legati alla fruizione turistica a quelli che attengono alla sicurezza e alla protezione dagli effetti di eventi climatici estremi".
“Avanzare proposte su aree protette diventa comprensibile quando si pensi ad aumentarle, non a ridurne l’estensione - conclude Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -Tanto piu che la Lombardia ad oggi conta solo il 7% di aree protette contro il 30% richieste dalle direttive europee. La natura del Parco dell’Adamello e un bene collettivo, da governare guardando alle politiche climatiche a salvaguardia della fragilita della montagna dovuta al cambiamento climatico, non solo alle politiche di sviluppo economico”.