Cedegolo (Brescia) - I treni a idrogeno sulla linea Edolo-Brescia arriveranno soltanto nel 2026, nel frattempo gli utenti - camuni e turisti - devono subire ritardi, soppressioni e chiusure anche di sei mesi come avverrà dalla prossima primavera.
Intanto anche sui treni a idrogeno emergono dati preoccupanti: quanto costa e quanto migliorerà il servizio, in termini di tempo di percorrenza? Sono numerosi gli interrogativi sul progetto.

Sull'argomento abbiamo intervistato
Pier Luigi Mottinelli, già presidente della
Comunità Montana di
Valle Camonica e
Provincia d
i Brescia e attualmente componente della
segreteria regionale del
Pd con delega alle
Aree Interne.
"
La notizia dell'Hydrogen Valley - spiega
Pier Luigi Mottinelli -
è stata accolta favorevolmente in Valle Camonica, perché nell'idea iniziale avrebbe portato a un abbattimento delle emissioni inquinanti con l'obiettivo di trasformare il trasporto ferroviario della nostra valle e creare una green economy".
Dal progetto sono emerse però altri elementi?
"Certo - prosegue
Mottinelli -
dopo la buona accoglienza generale sono emerse, grazie anche al lavoro e all'approfondimento svolto in Regione dal vicepresidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono, delle criticità, partendo dai costi e arrivando al tipo di servizio che verrà erogato".
Di che genere?
"In primo luogo - continua
Mottinelli - siamo di fronte a un idrogeno grigio, che verrà creato in tre postazioni, Brescia, Iseo ed Edolo, e i costi sono di 430 milioni di euro, pari alla realizzazione di una infrastruttura come il traforo del Mortirolo, non tutti come Pnrr quindi a carico della fiscalità generale, con i costi di gestione che da 3 milioni saliranno a 13 milioni, più il canone di 11 milioni che Regione Lombardia pagherà a FerrovieNord. Ci troviamo con una somma dei costi di gestiione di 24 milioni, una cifra enorme".
E a livello di servizio?
"I dati fin qui raccolti - prosegue
Mottinelli -
non sono certo positivi: il treno a idrogeno è più lento e non migliora i tempi di percorrenza tra Brescia ed Edolo rispetto al diesel, quindi non ci sarà un aumento di utenti perché non ci sarà nessuno che lascerà l'auto in garage per utilizzare quel tipo di treno se non ci sarà un aumento di frequenze. A mio parere questo è prendere in giro i camuni e chi ha sbandierato questo progetto come innovativo, che invece dalle premesse fa acqua da tutte le parti, deve chiedere scusa ai camuni".
"Inoltre - attacca
Mottinelli -
da tre anni il servizio ferroviario in Valle Camonica è carente: prioma l'interruzione a Cedegolo, poi Niardo e Marone e nella primavera 2025 ci sarà uno stop di altri sei mesi. I disagi sono enormi, che i camuni non si meritano".
Ma c'è un'alternativa e un progetto per migliorare il servizio?
"Sì - sostiene
Pier Luigi Mottinelli -
Nel 2016, quand'ero presidente della Provincia di Brescia con l'allora sindaco di Brescia Emilio Del Bono avevamo avviato previsto 13 milioni di euro per il progetto della metropolitana leggera da Brescia a Iseo, che avrebbe dimezzato i tempi di percorrenza, ma di quel progetto non si sa più nulla".
"Ora - conclude -
è il momento di fare chiarezza: la Valle Camonica, partendo dalla Comunità Montana, deve far sentire la voce, anche di dissenso sui progetti faraonici, e avanzare proposte concrete su interventi realizzabili. Questo vuol dire avere a cuore la Valle Camonica".