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Vezza d'Oglio, serata informativa sui grandi carnivori

Il tema è molto sentito anche in Valle Camonica per la presenza di lupi e orsi

Vezza d'Oglio (Brescia) - "Grandi predatori: un problema sociale da gestire" è il tema dell'incontro organizzato per questa sera, lunedì 5 agosto, alle 20:45 al centro Eventi di Vezza d'Oglio, dall'Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali in collaborazione con le Associazioni venatorie bresciane. L'ingresso è libero, moderatore delle serata Francesco Bosco.

Il primo relatore sarà Giovanni Todaro, giornalista naturalista e autore di testi sul tema, mentre il secondo sarà Michele Corti, già docente di Zootecnia di montagna all'Università degli Studi di Milano, e presidente dell'Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali. A seguire, gli interventi di referenti delle associazioni venatorie, molto esperti dell'area bresciana. Interverranno Marco Fiore, vicepresidente regionale Arcicaccia; Franco Baggiolini, vicpresidente provinciale Anuu; Giacomo Lanzini, presidente provincoale Fidc; l'eurodeputato Paolo Inselvini.

Secondo gli organizzatori dell'incontro: "lupi e orsi hanno il diritto di vivere allo stato libero, svolgendo il loro ruolo naturale. Tuttavia, devono essere gestiti, anche con abbattimenti nei casi opportuni". Le cronache del tempo - proseguono gli organizzatori - riferiscono dell’uccisione di almeno 11 orsi nella seconda metà del 1800 nei Comuni dell’alta Valle Camonica da Corteno Golgi a Ponte di Legno. E' di quest'epoca anche l'ultimo orso ucciso in Val Trompia e conservato nel Museo del Parco Minerario di Pezzaze.
Nel Bresciano non risultano storicamente attacchi agli esseri umani da parte di orsi, mentre per quanto riguarda i lupi gli ultimi si verificarono nell'Ottocento, con quindici predazioni mortali antropofagiche (1804, un bambino a Pertica Alta; 1811, due bambini a Lumezzane; 1814, due bambini a Sulzano; 1814, un bambino a Chiari; 1814, una bambina a Corte Franca; 1814, un bambino a Erbusco; 1817, sei bambini tra Breno, Pisogne e Lovere; 1817, un bambino a Marcheno) e un attacco imputabile a idrofobia.

"Il problema dei grandi predatori necessita di estrema attenzione, soprattutto per il prossimo futuro - sostengono gli organizzatori dell'incontro -. Non si ritiene credibile la stima di circa 100 lupi in tutta la Regione Lombardia, come dichiarato da questo ente, e per quanto riguarda il Bresciano – secondo il recente report della Polizia provinciale – nel territorio la presenza dei lupi riguarderebbe soprattutto la Valle Camonica, dove ad oggi è confermata la presenza di due branchi riproduttivi, entrambi gravitanti nell'area del Parco nazionale dello Stelvio: il primo è il branco del Tonale, il secondo, nell'area della Valgrande. Alcune segnalazioni di esemplari in dispersione sono giunte poi dalle altre aree montane della provincia: Alto Garda, Valsabbia e Valtrompia, a cui si aggiunge qualche sparuta segnalazione in pianura. Essendo i branchi di lupi di norma numericamente ridotti, appare strano che nel Bresciano questo predatore non aumenti di numero grazie all'habitat favorevole e allo straripante numero di ungulati selvatici, soprattutto cervi per i quali sono stati decisi massicci abbattimenti di selezione (oltre a circa 300.000 nutrie, facili prede dei lupi). Il fatto che nel Bresciano, nonostante le molte prede selvatiche, i lupi abbiano comunque predato nel 2023 40 ovini, 17 caprini, un vitello, gatti e diversi cani (come quello da caccia del 23 ottobre a Vezza d'Oglio) fa capire che il lupo, opportunista, caccia ciò che è più conveniente e facile. Inclusi, appunto, cani e gatti anche in prossimità delle case".

Nella provincia di Brescia l'orso bruno – comunque ridottissimo quanto a numeri – è stato avvistato, sempre secondo il report 2024 della polizia provinciale, per 52 volte in un anno in tutta la zona montana del territorio bresciano: tre le macroaree di riferimento. Alto Garda e Valsabbia: alcune segnalazioni di “indici di presenza” (fatte e peli) nella zona tra Tremosine e Gargnano. Valle del Caffaro, Valsabbia, Valtrompia e bassa Valcamonica. Probabile presenza di una femmina accompagnata da due cuccioli in Valle del Caffaro e nella vicina Storo, due gli eventi di danno ad animali (un caprino e un asino), due gli esemplari identificati (M82 e M74). In media e alta Valcamonica ci sono stati alcuni avvistamenti diretti, alcuni indici di presenza (orme e fatte), alcune riprese da fototrappola; due eventi di danno ad animali (10 ovini), identificato un esemplare (M38).

Nel Bresciano, e in Lombardia, la situazione attualmente non è così preoccupante come in Provincia di Trento. L'incontro di stasera servirà a far luce sulla presenza dei grandi carnivori in Valle Camonica e Bresciano.
Ultimo aggiornamento: 05/08/2024 15:11:56
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