"Ciò innescherà una reazione positiva per l’intera Valle, che si vedrà investita da una vera e propria “rivoluzione energetica” legata alla filiera dell’idrogeno “verde” (ovvero prodotto tramite energie rinnovabili, idroelettrico anzitutto, e non da energie fossili cioè idrogeno “grigio”) con costruzione di tre centrali di produzione di idrogeno, delle quali almeno una (forse due), vedranno la luce in Vallecamonica".
“L’attivazione di una filiera dell’idrogeno in Vallecamonica è un fatto fortemente positivo per il nostro territorio per almeno tre fattori - dichiara il presidente Bonomelli -: il primo è l’aspetto occupazionale che la nuova tecnologia riverbererà sull’intero comparto dei trasporti della Valle, sia su ferro sia su gomma, con un grande miglioramento della qualità dell’aria e quindi della vivibilità del territorio. Il secondo riguarda il valore tecnologico e scientifico di tale innovazione, fatto che richiamerà ricerca, sviluppo e nuova occupazione di qualità per il nostro territorio, da sempre vocato alla produzione di energia e che nel nuovo comparto trova occasione di rinnovamento ed evoluzione. Il terzo riguarda la visibilità internazionale data alla Valle e al Sebino, come luoghi di grande sostenibilità ambientale ed economica, peraltro in linea con gli obiettivi indicati dall’Unesco quando attribuì il riconoscimenti a Riserva della Biosfera alla Vallecamonica”.
“La definizione di Hydrogen Valley del comparto camuno-sebino ci riempie di orgoglio, ma ci carica anche di responsabilità - aggiunge l’assessore all’Ambiente Mirco Pendoli -: ora dovremo dimostrare a noi stessi, alla Regione e all’intero Paese di essere all’altezza della sfida, proponendoci non come semplici spettatori ma come protagonisti del futuro della nostra Valle. Perciò abbiamo chiesto a Fnm/Trenord e a Regione l’istituzione di un tavolo di concertazione che possa far progredire il grande valore derivante della scelta operata. Ci mettiamo sin d’ora a disposizione per arricchire il percorso intrapreso, ragionando insieme, enti locali, istituzioni regionali e nazionali, realtà economiche e imprenditoriali del territorio, su come mettere a frutto nel modo migliore la scelta di aver posto l’idrogeno al centro dello sviluppo territoriale della Valle”.
Il progetto prevede che entro il 2023 almeno sei treni a idrogeno andranno a sostituire altrettanti convogli a gasolio, con un grande vantaggio ambientale (abbattimento di migliaia di tonnellate all’anno di anidride carbonica, di ossidi di azoto, di idrocarburi incombusti e di polveri sottili) e il contestuale ammodernamento e miglioramento della funzionalità della tratta ferroviaria. Ancora più ambiziosa è la seconda parte del progetto che prevede entro il 2026 la fornitura di altri otto treni a idrogeno, che andranno così a completare la sostituzione dell’intero parco ferroviario sulla Brescia-Edolo e di 40 autobus a idrogeno in sostituzione del gasolio.