Asiago - Qualche settimana fa, l'appello del presidente della Fisi, Flavio Roda, a favore della ripresa degli sport invernali. Poi lo stop governativo dopo gli scatti da Cervinia nel ponte di Ognissanti, le ulteriori decisioni di nuove chiusure e il lockdown con continue dichiarazioni molto prudenti da membri del Governo in vista del Natale, suggerendo poche aperture e solo con la massima prudenza: la situazione odierna mette in allarme tutto il settore turistico alpino italiano con una fibrillazione palpabile con l'avvicinarsi dell'inizio "classico" della stagione sciistica e interi territori che tremano per la propria tenuta socio-economica in caso di prosecuzione delle limitazioni, come voluto da esperti, scienziati e istituzioni a vario livello.
Ieri sera uno scontro esplicativo della situazione di stallo totale si è registrato su Canale 5, all'interno di Live - Non è la D'Urso, tra gli operatori collegati da Asiago e l'ex ministro della Salute, ora deputata Pd, Beatrice Lorenzin. Rappresentanti di maestri di sci, albergatori, operatori della località veneta hanno denunciato la situazione di totale incertezza: "Da parte nostra il lockdown si poteva fare prima per poi sfruttare a pieno tutta la stagione. Più in generale, i problemi vari: dalla mancanza di risarcimenti veri per i danni provocati dalle chiusura alla mancanza di programmazione che ci lascia in un'incertezza totale.