Breno (Brescia) - Sono 70 i nuovi alberi monumentali riconosciuti dal Pirellone. La Lombardia con 431 alberi e alberature, si colloca tra le prime regioni italiane in termini di individuazione e tutela degli alberi monumentali.
"L'aggiornamento è fondamentale per la salvaguardia dei monumenti, meritevoli della massima tutela per ciò che rappresentano. Un patrimonio da promuovere e far conoscere ai cittadini con iniziative dedicate anche sui social e la posa di cartelli informativi dedicati presso le alberature: tutti i cittadini conosceranno così la straordinaria bellezza dei nostri territori", spiega l'assessore al Territorio e Sistemi verdi, Gianluca Comazzi. La Regione, in collaborazione con i Carabinieri forestali e i Comuni, ha effettuato il censimento: le nuove alberature inserite nell'elenco regionale appartengono a 23 specie diverse ma quelle maggiormente rappresentate sono il larice (13), il faggio (10), il platano (8) e il castagno (7) e intere.
In Valle Camonica sono dieci gli alberi monumentali finora censiti dalla Regione: quello più alto è il platano di Breno (nella foto), con i suoi 36 metri, che risalirebbe a più di due secoli fa, seguito da un faggio di tenta metri in località Cervera di Darfo Boario e due larici a Malga Cauzzo. Poi: l'ippocastamo a Mù di Edolo, l’abete rosso a Vezza d'Oglio, mentre a Piamborno sono alberi monumentali un platano, una magnolia e un acero campestre, infine un abete rosso a Malegno.
"Intendiamo rafforzare la tutela del nostro patrimonio naturale - conclude l'assessore - questi alberi, grandi 'patriarchi' vegetali della Lombardia, non hanno soltanto un'importanza storica e culturale, ma sono vitali anche dal punto della biodiversità. Arricchiscono infatti boschi e creste montuose, campagne ma anche il verde urbano, le strade e le piazze di borghi e città".