Trento - La ripresa economica in Trentino è partita. Perché il processo non si arresti nel breve termine, ma inneschi una concreta dinamica di sviluppo del territorio è essenziale che si sciolgano, senza pregiudizi, i nodi critici legati alla carenza di manodopera e alla difficoltà di incrociare domanda e offerta di lavoro. E’ questo l’appello che Cgil Cisl Uil lanciano alla Giunta provinciale proprio nelle settimane in cui si avvia a conclusione l’esperienza degli Stati generali del Lavoro. Un’occasione che le tre sigle giudicano positiva per l’opportunità di confronto emerse, ma che deve essere assunta come modalità strutturale per la definizione di tutte le politiche provinciali.
Le proposte dei sindacati sul lavoro sono state raccolte in un documento inviato alla Provincia in vista della sessione conclusiva.
Filo rosso del ragionamento dei sindacati è la necessità di rafforzare il legame tra le misure di sostegno al reddito, nazionali e provinciali, e le condizionalità che vanno accompagnate dal monitoraggio dei fabbisogni delle imprese, formazione e riqualificazione coerente alle dinamiche del mercato del lavoro, bilancio e certificazione delle competenze, profilazione. Allo stesso tempo i sostegni al reddito, compreso l’assegno unico provinciale, possono essere riorganizzati, ma non vanno tagliati, anzi vanno potenziati soprattutto quando si parla di famiglie potendo quindi essere focalizzati su target più deboli del mercato del lavoro come le donne, i disoccupati senior e i giovani.
Lo scenario in cui si devono inserire questi strumenti è molteplice.