Trento - Dopo il lockdown necessario per contrastare il dilagare dell’epidemia coronavirus, si è entrati nella cosiddetta “Fase 2” con la graduale ripresa delle attività.
La consigliera provinciale del Patt, Paola Demagri (nella foto), ha presentato un'interrogazione su: "Quale sarà l'approccio della Provincia di Trento alla "Fase della convivenza" con Covid-19?
"E’ indubbio - scrive la consigliere Paola Demagri - che in questa fase riveste molta importanza la capacità delle Regioni e delle Provincie autonome di organizzarsi e di trasmettere ai cittadini l’importanza di essere responsabili nel tornare alla normalità.
In questi mesi si è molto parlato di come è necessario agire al fine di far ripartire l’economia più velocemente possibile e di come è opportuno approcciarsi alla fase della “convivenza” con il virus. Questa fase viene definita “dell’approccio integrato”, che viene sintetizzata come strategia delle 3T, cioè testate, tracciare e trattare.
E’ infatti necessario, per chi governa, tenere conto della tendenza della società di mantenere o ricercare contatti umani e rapporti di contatto sociale. Per questo per interrompere la catena di trasmissione del virus, è importante da un lato curare tempestivamente chi viene contagiato, ma è altresì importante dall’altro lato cercare tutti coloro che sono stati in contatto con il soggetto positivo al coronavirus al fine di verificare chi è stato a sua volta contagiato e, con un’azione sempre più mirata di controllo, bloccare sul nascere il processo di infezione reciproca.
Nel decreto “rilancio” del 19 maggio 2020 è contenuta la disposizione che chiama le Regioni e le Province autonome ad adottare “piani di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale.