Fondo – Come cambia il modo di comunicare in una stagione invernale ancora fortemente penalizzata dall’emergenza sanitaria? Limiti e restrizioni imposti dai provvedimenti obbligano ancora una volta gli enti turistici a modificare contenuti e linguaggio, auspicando che il mese di dicembre sia caratterizzato da nuove riaperture.
“Come ApT Val di Non – spiega il presidente Lorenzo Paoli – ci siamo attivati subito per introdurre nuove modalità di comunicazione con i nostri ospiti adeguandoci alle nuove restrizioni introdotte dal Governo. Bisogna essere versatili, pronti a muoversi in uno scenario inedito e in continua evoluzione, ma anche fiduciosi che la stagione invernale si possa svolgere, seppur con degli inevitabili vincoli”.
Sui social in questi giorni vengono caricati vari contenuti, storie e curiosità sulla Val di Non, immagini, biografie, ricette e molto altro, ma l’Azienda si sta anche preparando adeguatamente per l’imminente stagione invernale.
“E’ necessario mostrare consapevolezza, rispetto e vicinanza in relazione alla crisi in corso – afferma la direttrice Giulia Dalla Palma – e rimane fondamentale mantenere un filo diretto con i nostri utenti, comunicando un nuovo modo di vivere la vacanza invernale in tutta sicurezza. La nostra è una delle valli più ampie del Trentino e garantisce spazi aperti come risposta concreta ai rischi di assembramenti e contagi. Nei prossimi giorni sono in programma degli incontri in videoconferenza con i nostri operatori turistici per fare il punto della situazione e valutare insieme nuove strategie”.
Già nella scorsa estate la Val di Non si è rivelata un territorio con caratteristiche adatte per ospitare i visitatori in sicurezza e garantendo il rispetto delle normative. Con i suoi ampi spazi, i chilometri di percorsi in montagna e una bassa densità di strutture alberghiere ben distribuite sul territorio, la valle si propone quindi come una destinazione sicura anche per la stagione invernale.
“Come in tutto il Trentino – aggiunge il presidente Paoli – anche le montagne della Val di Non sono accoglienti e a misura d’uomo. La cultura dell’accoglienza fa parte del nostro dna ed è un valore che rimane forte oggi come ieri. Siamo pronti ad affrontare questa difficile sfida insieme ai nostri operatori e agli amministratori locali”.