Rabbi (Trento) - Seguire le proprie passioni, lasciarsi ogni cosa alle spalle, cambiare vita. Alzi la mano chi, almeno una volta, non ha accarezzato questa idea, relegandola però nel cassetto dei sogni irrealizzabili. La grande fuga appare il più delle volte una vetta troppo complicata da raggiungere.
Qualcuno, però, la svolta esistenziale riesce a compierla davvero. Per
Cristina De Stefani, 55 anni, di Conegliano, la scintilla che ha fatto buttare il cuore oltre l’ostacolo è scattata poco dopo la fase più drammatica dell’emergenza Covid. Un periodo da lei vissuto in prima linea, come infermiera in una RSA. Nel 2021, insieme a
Marco Pangrazzi, 33, casaro e pastore per vocazione, ha deciso di rilevare e gestire
Malga Polinar, tradizionale struttura alpina nell’incantevole Val di Rabbi, valle laterale della
Val di Sole, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio trentino.
Foto di Martina Valentini.
“Nel 2020 Marco ha saputo della disponibilità di alcune malghe all’asta e mi ha proposto di gestirne una insieme a lui”, racconta Cristina. “La richiesta mi ha stupito ma anche incuriosito: non è stato facile scegliere, all’epoca avevo una vita e un lavoro completamente diversi, ma alla fine ho scelto di accettare”.

Qui, oltre quota 1.700 metri, si prendono cura degli animali nei mesi dell’alpeggio, trasformando il latte in formaggio, burro e yogurt. Il tutto, ovviamente, all’insegna dell’autoproduzione e della sostenibilità ambientale. Qui, dove salvo permessi speciali, si arriva solo a piedi, i versi degli animali e il rumore del vento sono gli unici suoni della quotidianità. Qui, insomma, comandano la natura e la sua capacità di attrarre le persone dotate di particolare sensibilità.
Già, perché in fondo, ricorda Marco, questo è un luogo dove si sta e basta. Non un posto, per così dire, dove si sceglie di stare.