Bormio - Le regine del trofeo dei Territori sono Milano, Monza, Lecco e Brescia e si guadagnano il titolo fra tutti i Comitati lombardi, impresa non così scontata dopo 2 anni senza gare o con campionati ridotti all’osso e soprattutto svolti in contesti resi completamente asfittici dalla mancanza di pubblico.
Nel torneo femminile, il percorso del comitato di Milano, Monza e Lecco in questi due giorni di qualificazioni ha delineato uno scenario abbastanza scontato per la prima finalista del trofeo dei Territori, mentre la seconda finalista, ovvero la rappresentativa di Bergamo, ha dovuto faticare un set in più nella semifinale contro il Varese prima di approdare sul parquet del Pentagono di Bormio (Sondrio).
La finale femminile è stata vibrante e con grande equilibrio fra le due contendenti: l’abilità di Milano, Monza e Lecco è stata quella di riuscire a portarsi avanti di qualche punto a ogni inizio di set, costringendo Bergamo a rincorrere. Le ragazze di coach Taramelli, dal canto loro, non hanno ceduto sino all’ultimo punto mantenendosi costantemente sulla scia delle avversarie, rendendo la finale entusiasmante per tutto il pubblico e gli addetti ai lavori, che hanno vissuto un’appassionante ora di sport. Risultato finale: 2-0 di Milano, Monza, Lecco su Bergamo (25-22, 25-20).
Il Comitato meneghino è sceso in campo anche nella finale maschile, che l’ha vista opposta alla rappresentativa di Brescia; le due formazioni lombarde hanno condotto i due giorni di gara in modo netto, lasciando poco spazio alle altre pretendenti al titolo. Ne è scaturita, e non poteva essere diversamente, una finale bellissima e avvincente: nel primo set la squadra bresciana, per onorare al meglio la sua nomea, si è battuta come una leonessa e il sestetto di Ghilardi ha controbilanciato benissimo la minore prestanza fisica rispetto ai milanesi, grazie a una grande reattività e alla carica giusta che gli ha consentito di chiudere 25-23. A metà del secondo set, tuttavia, Brescia ha un cedimento: Milano ringrazia, prende il largo e si riporta in parità (25-17). Terzo set senza un filo di riposo, con nessuna squadra che vuole mollare la presa e giocatori che, senza alcun timore di sbagliare, tirano a tutto braccio e difendono a tutto campo. Sul 12-12, Brescia ha un guizzo che le consente di portarsi avanti di qualche punto, un divario minimale ma che neppure il gran cuore di capitan Garello riuscirà più a colmare: 15-13 per i leoni di Ghilardi e titolo in tasca.
Questa kermesse, la prima dopo 2 lunghi anni di assenza al grande pubblico, ha finalmente riportato il movimento pallavolistico sotto la luce dei riflettori. 52 partite distribuite su 6 palestre, un centinaio di volontari, circa 1000 spettatori alla finale (sia in presenza al Pentagono di Bormio, sia in diretta streaming) e un unico grande obiettivo: ridare ai giovani pallavolisti tutta l’attenzione e la centralità che i due anni di pandemia ci hanno tolto. Lo sforzo organizzativo dell’US Bormiese è stato enorme e lo rimarca giustamente Mauro Antonioli, presidente del settore Pallavolo US Bormiese: "Siamo felici di aver vissuto due intense giornate di sport e soprattutto di amicizia, ce n’era grande bisogno.