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Trentino Emergenza 118: integrate le tariffe per i volontari

sabato, 21 novembre 2020

Trento – La Giunta provinciale trentina ha integrato la tariffa a coperture forfettaria dei costi sostenuti dalle associazioni di volontariato convenzionate con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e ha rideterminato il fondo di riequilibrio. “Sotto il coordinamento di Trentino Emergenza 118 operano 42 associazioni di volontariato che durante questa lunga fase pandemica stanno contribuendo alle attività di soccorso sanitario e di trasporto infermi – spiega l’assessore alla salute Stefania Segnana -. Il loro impegno è stato ed è costante ed elevato. Esse concorrono con professionalità e dedizione al funzionamento del servizio sanitario provinciale e il loro impegno, sia durante la fase acuta che in queste ultime settimane, è molto maggiore dell’ordinario, anche per la necessità di attenersi a specifici protocolli per ridurre il rischio di contagio. Con la deliberazione approvata oggi veniamo incontro ai maggiori oneri che i nostri volontari stanno fronteggiando”.

Nel dettaglio è stato integrato l’impianto tariffario definito a copertura forfettaria dei costi riconoscendo, con decorrenza dal 1° settembre 2020 e per tutta la durata dell’emergenza pandemica, una tariffa di 21,22 euro/ora per il servizio attivo di emergenza, a fronte di una tariffa ordinaria di 17,72 euro, e una tariffa di 5,02 euro/ora per il servizio di reperibilità di emergenza, a fronte di una tariffa ordinaria di 4,52 euro. Entrambi i servizi sono connessi e funzionali all’attività di soccorso e trasporto in emergenza-urgenza.

Inoltre, in conseguenza delle assunzioni di personale che le associazioni hanno effettuato nel corso del 2018, e che sono rimaste in carico alle stesse per garantire la continuità dei servizio, è stato rideterminato per l’anno 2019 l’importo del Fondo di riequilibrio che è passato da 140mila a 165.058,77 euro, autorizzando l’Azienda sanitaria a procedere alle relative liquidazioni. Per gli esercizi 2020 e 2021 il Fondo di riequilibrio è stato rideterminato nell’importo massimo di 170mila euro.



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