Folgaria - In due anni si è passati da un reddito negativo di 7,6 milioni di euro al pieno pareggio di bilancio, l’indebitamento delle società impiantistiche più deboli è diminuito di 20 milioni euro e Trentino Sviluppo ha dismesso 6 partecipazioni societarie, investendo 44 milioni di euro in infrastrutture a servizio dello sci. Questi i principali risultati della nuova strategia di gestione degli asset funiviari - impianti di risalita, sistemi di innevamento programmato e bacini di accumulo - avviata da Provincia e Trentino Sviluppo, con una serie di interventi che tra la fine del 2015 e il 2016 hanno interessato 16 località turistiche. Conferme significative arrivano anche dall’analisi condotta da IRVAPP, l’Istituto per la ricerca valutativa sulle politiche pubbliche: gli investimenti pubblici nel settore funiviario “rientrano”, in termini di PIL provinciale, in meno di cinque anni, senza contare l’indotto generato nelle località turistiche a favore di alberghi, ristoranti, negozi e maestri di sci.
In Trentino sono presenti 500 chilometri di piste da sci, 230 impianti di risalita gestiti da 56 operatori in una ventina di ski-area, un settore che dà occupazione diretta a 1.500 lavoratori.
Trentino Sviluppo, impegnata nel sostegno delle infrastrutture turistiche a servizio dello sci, nel 2014 deteneva 21 partecipazioni societarie, corrispondenti ad 86 impianti a fune, e 93,2 milioni di euro investiti in partecipazioni di capitale. Nello stesso anno il bilancio aggregato delle società partecipate da Trentino Sviluppo nel settore funiviario evidenziava uno sbilancio di 7,6 milioni di euro, con perdite strutturali e costanti ed un indebitamento complessivo che, crescendo di anno in anno, aveva raggiunto i 111 milioni di euro.
Risale proprio al 2014, con l’insediamento del Consiglio di amministrazione, unitamente ad un ruolo di forte coordinamento strategico ed operativo con la Presidenza della Provincia autonoma di Trento, l’Assessorato provinciale e il Dipartimento al Turismo, l’avvio di un’intensa attività di analisi del settore e delle possibili modalità di intervento.
Posto che lo sci rappresenta uno sport caratteristico del territorio e praticarlo va oltre il semplice gesto atletico, avvicinando ai valori e alle tradizioni della montagna oltre a sostenere l’economia turistica invernale, la Giunta Provinciale ha ritenuto importante garantire la pratica dello sci all’intera comunità trentina, mantenendo in vita gli impianti minori considerati vere e proprie “palestre di avviamento” vicine a casa, sostenendo così ovunque, sul territorio, l’economia turistica legata alla pratica di questo sport.
Si avvertiva tuttavia l’urgenza di razionalizzare il sistema delle società partecipate dal sistema provinciale tramite Trentino Sviluppo, ridefinendo il ruolo del pubblico, del privato e delle comunità locali in particolare per le stazioni che non si dimostravano economicamente sostenibili.
“Lean Cableways”: la nuova strategia d’azione
Con il progetto “Lean Cableways” (“Funivie leggere”) Provincia e Trentino Sviluppo hanno impostato una nuova strategia basata su una rigorosa analisi economico-finanziaria delle singole stazioni invernali.
Diversi gli obiettivi: generare economie di scala, supportando in particolare gli operatori medio-piccoli nella gestione dei servizi generali e tecnici ma anche nelle attività di promozione; condividere e promuovere sinergicamente alcune esperienze di gestione innovative ed efficienti; coordinare, supervisionare e monitorare gli investimenti con specifici supporti tecnici/economici sin dalla progettazione degli stessi, piuttosto che intervenire ex post al risanamento del debito contratto per la loro realizzazione che, spesso, si è rivelato insostenibile e fonte dei principali problemi di gestione riscontrati.
L’intensa fase di analisi ha portato alla riscrittura degli “Indirizzi provinciali per gli interventi di Trentino Sviluppo nel settore degli asset funiviari e dell’innevamento” approvati dalla Giunta il 26 ottobre 2015.
In sintesi i nuovi indirizzi distinguono tra stazioni di interesse locale, piccole località in cui gli impianti funiviari e di innevamento fungono sostanzialmente da palestra dello sci, e le località di mercato, cioè a forte attrattività turistica. Sulle prime Trentino Sviluppo può intervenire acquisendo impianti, sistemi innevamento e altri asset turistici (strumento preferibile rispetto all’intervento azionario), mentre in generale è stata promossa una puntuale identificazione dei bacini di accumulo d’acqua che se acquisiti al patrimonio pubblico possono essere messi a disposizione di altri utilizzi, quali ad esempio protezione civile, vigili del fuoco, agricoltura, zootecnia, e turismo.
Due anni intensi: 16 interventi nelle stazioni sciistiche
In particolare tra il 2015 e 2016 sono stati effettuati 16 interventi sulle località sciistiche: in 8 casi con progetti di riequilibrio economico-finanziario (Lavarone, Folgaria, Panarotta, Brentonico, Altipiani Val di Non, Passo Broccon, Monte Bondone, Passo Rolle), in altri 7 a sostegno di nuove realizzazioni (Monte Bondone, Tonale, Doleda, Pinzolo, Molveno-Pradel, Col Margherita, Paganella); in fase di ultimazione, infine, gli interventi di investimento e di riequilibrio economico finanziario a San Martino di Castrozza e Peio.
Dal 2014 al 2016, sono stati investiti 44 milioni di euro, dei quali 10,6 milioni per interventi di riequilibrio economico-finanziario, 33,4 milioni di euro per interventi di sviluppo ed investimento.