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Sulle dipendenze servono politiche di prevenzione strutturali

"Da tempo la questione dipendenze è relegata ai margini del dibattito nazionale con la politica che delega sempre di più agli addetti ai lavori. Peccato che però, sia nel pubblico che nel privato sociale, gli addetti ai lavori siano sempre meno e sempre più soli. Eppure le droghe non solo sono sempre più diffuse e pericolose, ma si scontrano poi con un sistema di contrasto arretrato di decenni. Tra i giovani cannabis e cocaina sono le sostanze più diffuse, con una sempre più preoccupante recrudescenza dell’eroina. Poi si aggiungono le nuove sostanze sintetiche: secondo gli studi almeno il 25% dei ragazzi delle scuole medie superiori dichiara di avere assunto almeno una volta una sostanza illegale e di questi circa il 30% non sa neanche che tipo di droga ha assunto. In questo contesto il sistema di contrasto, la rete dei servizi delle comunità, deve lottare per la propria sopravvivenza, facendo il possibile con risorse sempre più esigue ed all’interno di un quadro normativo oggettivamente inadeguato. Un sistema che disconosce il concetto moderno di “salute” e rimane invece ancorato a quello ampiamente superato di “malattia”. Gli intervento in comunità non possono essere misurabili in termini meramente prestazionali ed economicistici. In questo modo si continua a mettere al centro il “problema” dimenticando la “persona” che chiede aiuto. Come dire che il sistema è incapace di leggere la complessità del fenomeno dipendenze.

Nulla si muove a livello normativo, un immobilismo rassegnato certificato dall’annosa assenza di una specifica delega politica sulle dipendenze. La resa è generalizzata di fronte al disagio ed alle dipendenze. Per questo è opportuno chiedere un rinnovato impegno alle forze politiche: c’è bisogno urgente una riforma partecipata che esca dalla logica di cura della malattia e che si apra alla Comunità territoriale. Una riforma che tenga conto dei grandi mutamenti con l’avvio di un processo di rinnovo del sistema normativo sulle dipendenze, fermo ancora a 30 anni fa, al DPR 309/90. Chiediamo con forza la ricostituzione del fondo nazionale Lotta alla Droga e un sistema procedurale che renda automatica e universale per i soggetti con dipendenza sottoposti a processo, già nella fase dibattimentale, la possibilità di accedere a percorsi di recupero. Non solo. Serve la creazione di un fondo per le politiche di reinserimento lavorativo. Il mondo giovanile merita particolare attenzione, considerata la crescita esponenziale dell’abuso di sostanze tra i ragazzi, il sempre più diffuso uso di psicofarmaci e di nuove sostanze acquistate online. Il web è la nuova piazza di scambio e di acquisto, per il gioco d’azzardo online si registra un incremento del 16% nel 2017. Per questo chiediamo politiche di prevenzione strutturali, con finanziamenti stabili, che consentano percorsi educativi continuativi e coinvolgano il territorio e il mondo della scuola. Noi facciamo ogni giorno la nostra parte ma vorremmo avere lo Stato come alleato sicuro nella lotta a ogni tipo di dipendenza", Andrea Bonomelli, presidente Comunità Lautari

Ultimo aggiornamento: 27/06/2022 13:20:36
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