ORZINUOVI (Brescia) - Nuova edizione per la Fiera di Orzinuovi: Confagricoltura Brescia sarà tra i protagonisti con un convegno, dedicato come sempre al mondo della suinicoltura, e con uno stand nei giardini De Gasperi. L’incontro, dal titolo “Brescia, un modello di suinicoltura che guarda al futuro” è in programma venerdì 29 agosto alle 10 nella sala Belvedere della Rocca di San Giorgio. Al centro i problemi che da tempo affliggono il comparto, a iniziare dalla peste suina, con i temi nodali del benessere e della sanità animale, ma anche le potenzialità di un settore che, nonostante tutto, sta ancora tenendo molto bene sul mercato.
Dopo i saluti istituzionali, compresi quelli dell’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi, a introdurre il tema sarà il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli. A seguire due tavoli tecnici, il primo più specifico sulla Psa insieme a Francesco Maraschi, dirigente dell’unità operativa Veterinaria della Regione, Mario Chiari, sub commissario alla Psa della dg Welfare regionale, e Claudia Nassuato, direttore del settore Sanità animale di Ats Brescia.
Il secondo si concentrerà sul benessere animale e, più in generale, sulle epizoozie che affliggono il comparto suinicolo, insieme a Giorgio Varisco, direttore generale dell’istituto zooprofilattico Iszler, Loris Alborali, direttore sanitario dell’Iszler, e Giovanbattista Guadagnini dell’Unione veterinari pratici europei, che porterà quindi uno sguardo d’insieme a livello sovranazionale. Le conclusioni saranno appannaggio di Rudy Milani, presidente nazionale della federazione Suini di Confagricoltura, che si concentrerà su un tema nodale per uscire dall’emergenza Psa: la necessità di continuare nel piano di abbattimento dei cinghiali.
“Nel corso di questo convegno – afferma il presidente Garbelli – analizzeremo e proveremo a delineare quale potrebbe essere il futuro del nostro modello di suinicoltura, che ha molto a che vedere con la questione sanitaria, ma anche con il benessere. Per garantire un futuro un settore così strategico per la nostra zootecnia, è necessario un piano di rilancio dell’intera filiera, anche dal punto di vista economico. Per questo, oggi, subito, l’intera filiera dovrebbe sedersi a un tavolo, chiamando al senso di responsabilità ciascuno per la propria parte. Facciamo un appello alla politica e alle istituzioni, per chiedere una riflessione, che vada oltre le epizoozie, e un impegno concreto: a livello europeo per sbloccare i fondi degli indennizzi e a livello nazionale per potenziare il piano di abbattimento dei cinghiali, trasferendo la best practise lombarda in tutte le regioni. In Lombardia, infatti, i numeri ci dicono che stiamo andando nella direzione giusta. La nota positiva sono fortunatamente i mercati e il fatto che si continui a investire”.