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Bilancio, continua la discussione generale. Fugatti chiede una sospensione

Per capire quali sono gli spazi di trattativa

Nel pomeriggio la discussione generale sul bilancio è ripresa con una serie di interventi che si sono interrotti poco prima delle 17 quando il presidente Fugatti ha chiesto una sospensione per incontrare la minoranza.


Segnana: una manovra che testimonia la lungimiranza della Giunta


La consigliera della Lega ha espresso la sua soddisfazione sulla manovra che va nella linea politica - amministrativa degli ultimi sette anni. Ci sono stati sostegni alle imprese (come hanno dimostrato le audizioni delle categorie) che continuano le scelte difficili della scorsa travagliata scorsa legislatura che hanno però permesso di sostenere il sistema trentino creando la ricchezza che ci permette di avere un bilancio come quello che stiamo discutendo. C’è stata una lungimiranza che ha portato ai risultati del Trentino attuale. Bene la facoltà di medicina che è entrata nel nostro sistema sanitario; soddisfazione, da parte di Segnana, per la notizia della chiusura del contratto dei medici. La manovra si fa carico anche del sostegno ai giovani e alle famiglie in linea con una politica demografica che ha permesso al Trentino di recuperare e a porsi al vertice nazionale. La consigliera della Lega ha sottolineato che in bilancio ci sono opere che rispondono ai bisogni concreti della popolazione. Sul piano politico, Stefania Segnana ha affermato che l’opposizione continua a parlare di dialogo ma, in realtà, attacca la Giunta e sta cercando di imporre le proprie posizioni con 15 mila emendamenti ostruzionistici, negando il fatto che le categorie hanno apprezzato la manovra Fugatti.

Kaswalder: cittadini, tenete d’occhio De

Walter Kaswalder del Patt ha chiesto all’assessore Tonina di sostenere il suo emendamento sulla casa che, a quanto si dice, l’assessore Marchiori vorrebbe respingere. Poi l’esponente autonomista ha illustrato i suoi odg, quello del potenziamento della sede Euregio di Trento; quello sul call center di De, società in mani pubbliche che fa 170 milioni di utile e che voleva delocalizzare 32 persone. E ha invitato i cittadini a tenere alta la guardia nei confronti della spa di via Fersima. Altro odg la richiesta di un’area parcheggi a servizio del centro storico nella stazione delle corriere di via Pozzo sul modello di Bolzano.

Bosin: una manovra che non lascia indietro nessuno

Maria Bosin, anche lei del Patt, ha detto che il bilancio traccia la linea politica della maggioranza. Riguardo al turismo la consigliera del Patt ha detto che si è esagerato sull’overturism anche se si deve andare verso una maggiore qualità. Fondamentale l’agricoltura di montagna che va supportata, con contributi come quello allo sfalcio, per valorizzare un settore fondamentale per l’immagine del Trentino. Sul tema dell’immigrazione ha espresso l’appoggio alla Giunta che, con una recente delibera, ha riconosciuto che gli immigrati vanno accompagnati anche attraverso l’intervento del terzo settore. La consigliera autonomista ha anche ricordato l’impegno per il lavoro femminile e sui comuni ha ricordato che il “campanile” non è solo campanilismo, ma identità di una comunità. Identità che non si può sacrificare per accorpare i servizi. Sul piano della natalità ha ricordato che la natalità di basa sulla casa che richiederebbe un intervento finanziario più esteso. Vanno fatti interventi sugli alloggi sfitti. Anche con meccanismi di assistenza ai proprietari che affittano come la stessa Bosin aveva suggerito con una mozione approvata dal Consiglio. Si è preferito affidare la gestione al terzo settore, ha detto, anche se sarebbe stato preferibile un intervento diretto della Pat. Bene gli aiuti alle ristrutturazioni, ma si deve pensare a chi una casa non ce l’ha, come le giovani coppie. Fondamentale l’aiuto ai negozi di prossimità, come l’esempio di Sover, per mantenere le persone nelle comunità di montagna. Infine, Maria Bosin ha detto che l’Autonomia può agire sulle cause della povertà e questa manovra va nella direzione di non lasciare indietro nessuno.

Franzoia: la burocrazia pesa ancora troppo sulle imprese

Mariachiara Franzoia del Pd è partita sottolineando l’importanza fondamentale dell’Europa e il ruolo del Trentino come terra di passaggio e di dialogo. Sul discorso del fisco, la consigliera dem, ha detto che la pressione fiscale non è diminuita ma è cresciuta e l’Italia rimane al di sopra della media europea. L’Ocse pone l’Italia al quarto posto per il peso del fisco. L’inflazione si fa sentire sui beni di prima necessità, un fattore che non rende certo attrattivo il Trentino. Si deve certo attrarre, ha continuato, ma dobbiamo anche far rimanere. Franzoia ha poi toccato il tasto della burocrazia che, ha ricordato, rimane ancora alta e grava sulle imprese che non a caso, nel 50% dei casi, si dichiarano insoddisfatte dei rapporti con la pubblica amministrazione. Per quel che riguarda gli enti locali si sente parlare da tempo di una riforma che va fatta perché il sistema dei comuni ne ha bisogno, senza puntare troppo sulle unioni. In crisi sono i piccoli comuni che sono la linfa vitale dell’identità della nostra terra. Occorre ripartire dai comuni, ha aggiunto, e su questo rimane incomprensibile la scelta di non assegnare ai municipi i finanziamenti per gli asili nido.
Una scelta che rappresenta un arretramento pur nella nobile intenzione di abbassare o azzerare le rette. Ma in questo modo si è andati a complicare la vita delle famiglie. Nel bilancio, ha detto ancora, non si affronta il tema del disagio giovanile. Eppure i dati dicono che i disturbi mentali e di comportamento sono in crescita, così come le tossico dipendenze. Gli odg di Franzoia riguardano l’agricoltura e il sostegno dei trattamenti fitosanitari di precisione; la piena accessibilità dei trasporti ai disabili e il potenziamento della pratica della riabilitazione in acqua, la idrokinesiterapia.


Masè: ora ci sono i soldi per dare risposte attese dai cittadini

Per Vanessa Masè la massa finanziaria del bilancio non cade dal cielo ma è frutto del buono stato dell’economia. Soldi che ci permettono di affrontare alcuni temi come quello dell’abbattimento delle tariffe dei nidi che è atteso da tanto tempo. Oggi risulta chiaro, ha detto ancora, che l’avvedutezza mostrata, anche utilizzando i fondi statali, ha premiato il bilancio e ha aperto la strada per l’aumento del budget delle tagesmutter e, per l’agricoltura, i contributi per lo sfalcio. La consigliera ha presentato anche i sui odg, quello sulla conciliazione vita – lavoro con il prolungamento dell’orario scolastico nel corso dell’anno per andare incontro ai tempi di lavoro delle mamme, offrendo spazi di qualità ai bambini e ai ragazzi; un altro odg riguarda la sanità e consiste nella dotazione di caschi refrigeranti nelle cure chemioterapiche per limitare la caduta del capelli e salvaguardare la dignità e l’immagine dei pazienti. L’ultimo riguarda la Polizia locale che va potenziata, dal punto di vita della formazione, alla luce delle nuove competenze in materia ambientare. Masè ha presentato anche i suoi emendamenti, uno che riguarda i domini collettivi e la loro trasformazione in enti esponenziali. Altro emendamento riguarda il divieto di utilizzo dei cani per l’accattonaggio. Cani che vengono spesso maltrattati e, come testimoniano i volontari, sembrano mansueti ma in realtà in molti casi vengono sedati. Un altro riguarda le sanzioni sugli scarichi ora affidate alle polizie locali che fanno fatica però ad attuarle e un altro ancora la concessione di una benemerenza a chi garantirà la sicurezza delle Olimpiadi. Infine quello che riguarda il finanziamento dello sfalcio delle alghe che soffocano i nostri laghi alpini.


Manica: demolire il Consiglio significa demolire l’Autonomia

Alessio Manica del Pd ha detto che la visione della Giunta si vede nelle scelte concrete, spesso in contrasto con le parole, che manifestano un arretramento del Trentino. Una visione di un Trentino egoista, in difesa su ciò che ha, in linea, peraltro, con i tempi che stiamo vivendo. Un Trentino che si crogiola nella propria ricchezza che vuole proteggere. Eppure, il progresso è avvenuto in una logica di solidarietà e di apertura. Non basta dire, ha continuato, nella relazione che si vuole un Trentino più accogliente quando, invece, si vuole un Cpr, dicendo allo stato: ci mettiamo i soldi, ma liberateci di questa “robaccia”. Non c’è un riconoscimento dei bisogni di chi bussa al nostro territorio e che potrebbe aiutarci a risolvere i problemi del mondo del lavoro. Il Trentino in termini di accoglienza, ha continuato, ha numeri inferiori a quelli delle più povere regioni del sud. Quando potevamo, anche su questo, essere innovativi. Anche con la modifica dello statuto si è puntato sulla chiusura, senza pensare invece a tracciare nuovi sentieri. Sguardo breve, produttivo per il consenso. Sull’idroelettrico sono state messe a gara le piccole concezioni, ma non c’è un’idea per le grandi se non rimandare tutto al 2029. Sull’attrattività dei giovani talenti Alessio Manica ha ricordato che dal Trentino si va via. A riguardo delle grandi trasformazioni internazionali e delle crisi energetiche conseguenti la scelta è stata quella della metanizzazione che ci rende dipendenti dall’estero. Nella relazione di Fugatti, ha detto inoltre, non c’è una riga sul tema dei salari e sul potere di acquisto. Ci sono comunque punti di contatto: il piano industriale, chiesto da anni dal centro sinistra; le politiche conciliative, anche queste chieste dall’opposizione; l’emergenza casa che non viene vista però come un diritto di cittadinanza ma come uno strumento della produzione. Sull’A22, ha continuato, si sta affrontando un roulette russa e sulla Valdastico il capogruppo ha rivendicato che l’opposizione ha bloccato la peggiore delle ipotesi. Sul tema istituzionale, secondo Manica, la maggioranza non vuole affrontare i problemi continuando a sostenere che il piccolo è bello che è smentito dalla realtà. Una via di uscita, ha ribadito, sta nelle Comunità che non possono essere solo enti di servizio per i comuni, ma luoghi istituzionali dove la Provincia trasferisce responsabilità. In ultimo, Manica ha affermato che ancora una volta, con le numerose assenze dall’aula, la maggioranza ha testimoniato che, per loro, il Consiglio non conta nulla e viene vissuto come un fastidio. Un brutto andazzo (non a caso i consiglieri non sono stati invitati all’inaugurazione della funivia delle mele alla presenza di Giorgia Meloni), che deve essere stigmatizzato. Perché se iniziamo a demolire quest’aula, ha concluso, finiamo per demolire l’autonomia
Ultimo aggiornamento: 11/12/2025 17:28:27

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