Valle Camonica: Marro, L'Antropologo dimenticato
Inizio:
17/08/2024 dalle ore 17:00
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Fine:
17/08/2024 alle ore 20:00
IT
GIOVANNI MARRO, UN ANTROPOLOGO PRESTATO ALLA VALCAMONICA
Al Museo di Nadro (Ceto, BS), un ciclo di conferenze su uno dei pionieri degli studi sulle Incisioni Rupestri, a cura dell’archeologo Giuseppe Brunod
Si comincia sabato 17 agosto alle ore 17 con una breve introduzione propedeutica ad ingresso libero e poi si prosegue con un ciclo di quattro incontri dal 19 agosto al 26 agosto, sempre dalle 18 alle 20 (quota di partecipazione: euro 50 per l’intero ciclo): un percorso di approfondimento degli studi e delle scoperte di una delle figure più controverse e complesse della cultura italiana della prima metà del secolo scorso: medico, anatomo-patologo, psichiatra, antropologo, direttore generale dei quattro ospedali psichiatrici di Torino, docente universitario di antropologia, collaboratore di Schiapparelli e Farina, sempre in qualità di antropologo, durante la missione archeologica italiana in Egitto negli anni Trenta, e tra i primi e più prolifici studiosi delle Incisioni Rupestri della Valcamonica, un percorso inedito ed intrigante sotto la guida di colui che è il custode dell’archivio “segreto” del grande scienziato piemontese.
Giovanni Marro (Limone Piemonte 1875 - Torino 1952) arriva in Valcamonica nel 1929 e studia il primo masso di Cemmo segnalato da Gualtiero Laeng in una pubblicazione del 1914. Nello stesso anno è a Cemmo a studiare il Masso anche Paolo Graziosi, quello che sarà il più grande studioso italiano di preistoria del Novecento.
Negli anni Trenta si interessano alle incisioni camune anche Raffaello Battaglia, sovrintendente della Regia Sovrintendenza delle Antichità del nord Italia e gli studiosi tedeschi dell’Istituto Frobenius (1935-1937) e poi della Deutsche Ahnenerbe (dal 1937), società antropologica fondata dal capo delle SS Heinrich Himmler.
Ma tra tutti costoro, negli anni trenta, è Giovanni Marro l’autore più prolifico (una trentina le sue pubblicazioni) e il più alacre scopritore di rocce incise. Noto come “il grande camminatore”, talvolta con l’aiuto di personaggi del luogo come Giuseppe Amaracco, ha trovato, portato alla luce e fotografato molte rocce del patrimonio camuno, anche se poi, in molti casi, tali scoperte poi ripiombarono nell’oblio per essere poi “riscoperte” decenni dopo.
Marro, insieme a Battaglia, fu anche uno dei primi “divulgatori” del retaggio camuno al grande pubblico. Nel 1937 partecipò alla Mostra della Montagna di Breno in cui si esposero i risultati delle prime scoperte.
Con la caduta del Fascismo, Marro, fervente sostenitore del regime, temendo che il suo archivio di libri, lastre fotografiche e manoscritti potesse essere distrutto per motivi politici, lo occultò nel Museo di Antropologia di Torino. Tale archivio segreto fu rinvenuto durante i lavori di ristrutturazione del museo alla fine degli anni, grazie alle ricerche di Tiziana Doro e Giuseppe Brunod. In tale archivio molti manoscritti inediti e centinaia di lastre fotografiche su vetro riguardano la Valcamonica.
Per approfondimenti sul museo:
http://www.arterupestre.it/visitare-la-riserva/museo-e-strutture-turistiche/
Spot sul Museo di Nadro: https://youtu.be/sbAc-kBC570
Riferimenti e contatti Museo:
tel. 0364.433465 – email: riservaincisioni@gmail.com
Ultimo aggiornamento:
27/07/2024 14:31:55