L'Agenda delle Valli

Trentino, Modificazioni urbanistiche: audizioni alla proposta di Gottardi

Inizio: 13/06/2025 dalle ore 23:00 - Fine: 13/06/2025 alle ore 23:30 IT

Si sono svolte oggi presso la terza Commissione permanente di Vanessa Masè le consultazioni sul disegno di legge 59 "Modificazioni della legge provinciale per il governo del territorio 2015" (proponente assessore Gottardi). Il testo, che reca attese norme di modifica e di semplificazione in materia urbanistica, ha registrato apprezzamento da parte dei soggetti ascoltati, pur con la diffusa necessità, espressa da più parti, di apportare maggiori specificazioni e chiarimenti per evitare difficoltà applicative e possibili contenziosi su alcuni passaggi. Contrarietà è venuta dalle associazioni ambientaliste che hanno sollevato l’obiezione che le norme statali sulle distanze tra fabbricati siano immodificabili e che dunque le norme, così come formulate potrebbero esporre le amministrazioni a prevedibili contenziosi. I consiglieri di minoranza hanno chiesto più tempo per l’approfondimento della proposta per il rischio che le nuove norme possano creare un cortocircuito applicativo nei comuni, mettendo in crisi il sistema urbanistico provinciale. Per la maggioranza occorre andare avanti e rendere operative le proposte quanto prima perché rispondono ad esigenze concrete dei comuni, ma sopratutto dei cittadini. Le audizioni proseguono nel pomeriggio.

Professionisti: alcune modifiche sono necessarie, in arrivo un documento unitario
Marco Piccolroaz per l’Ordine degli architetti si è soffermato in particolare su alcuni articoli che impongono ad avviso della categoria qualche riflessione, anzi, una modifica, come quello sulla distanza tra i fabbricati, la norma sull’accertamento di conformità, quella sul recupero dei sottotetti esistenti fuori dai centri storici. Le altre norme non sembrano altrettanto critiche, tuttavia l’intervento che va chiarito con maggiore urgenza è il primo elencato, per le difformità introdotte dalla norma provinciale con il codice civile che metterebbe in difficoltà i professionisti nella progettazione.
Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento Angelini Antonio si è soffermato sull’articolo 110 sollevando alcune incongruità circa il riferimento all’altezza minima utile. Quest’ultima sarebbe infatti variabile da comune e a comune e in base alla destinazione d’uso del vano e in presenza di sottotetti già parzialmente abitati sarebbe impossibile qualsiasi sopraelevazione e questo sarebbe discriminatorio.
Anche Silvia Di Rosa, per l’Ordine degli ingegneri della provincia di Trento, ha sottolineato le stesse difficoltà applicative, aggiungendo altri dettagli sulle pompe di calore in edilizia libera, alcune precisazioni sulle unità immobiliari in zone sismiche e numerose altre richieste di modifica tecniche.
Flavio Zanetti per il Collegio dei geometri ha apportato alcune osservazioni sulla linea naturale del terreno che andrebbe a suo avviso meglio definita, così come servirebbe chiarire e uniformare la definizione delle fasce di rispetto e andrebbe uniformata la facoltà di edificare in suddette fasce. Ancora: sarebbe opportuno chiarire il concetto delle tolleranze urbanistiche e del diritto civilistico e si dovrebbe meglio ponderare l’elemento della sopra elevazione perché ci potrebbero essere delle criticità. Infine altri aspetti andrebbero meglio definiti con riferimento alle opere di sostegno, allo stato legittimo dell’immobile e alla ricostruzione dello stato legittimo. Zanetti ha poi ha suggerito l’introduzione della possibilità di sanare degli appartamenti che non hanno la superficie minima, facendo riferimento alla legge nazionale del ‘75 che fissa parametri un po’ meno stringenti rispetto a quelli provinciali. Infine, per le varianti in corso d’opera la richiesta è di fare chiarezza nel periodo di transizione per opere in fase di ultimazione.
Intervenuto per l’Istituto nazionale d’urbanistica Maurizio Tomazzoni ha evidenziato come sia necessario e urgente un quadro politico generale di pianificazione. I piani urbanistici, nati per realtà di pianura, non si sono mai adattati al nostro territorio, fatto di centri piccoli e perlopiù di montagna. Questo ddl potrebbe essere l’occasione per accelerare una riflessione sulla pianificazione: servirebbe una semplificazione della normativa che rimetta in gioco alcuni aspetti fondanti su tipologia edilizia, specificità dei luoghi, paesaggio. Per l’Istituto nazionale di urbanistica è intervenuta anche Anna Viganò, evidenziando il problema della casa e raccomandando omogeneità tra i territori, anche ripensando a strumenti di pianificazione che possano fungere da cornice univoca.
Rosalia Bergamin (Giovani professionisti in Trentino (GiPro) alla prima occasione di intervento istituzionale, ha ringraziato per l’audizione e interpretato il contributo richiesto come occasione di ascolto e partecipazione. Ha evidenziato l’importanza per i giovani del tema della casa chiedendo semplificazione e allineamento alla normativa nazionale oltre che auspicando rinnovate occasioni di partecipazione e collaborazione.
I professionisti hanno annunciato il deposito in tempi brevi di un documento unitario che raccolga le osservazioni elencate.

Le minoranze: norme tecniche di pesante impatto, serve un supplemento di riflessione
Roberto Stanchina (Campobase) ha obiettato che la proposta, non di poco peso, si dovrà discutere in tempi troppo stretti, certamente non sufficienti per un approfondimento adeguato. Attenzione, ha aggiunto: occorre apportare le modifiche suggerite dai professionisti per evitare di inchiodare il sistema. Gli ha fatto eco Michela Calzà (PD): un ddl estremamente tecnico che, solo per comprenderne l’impatto pratico, richiede uno studio non banale. Approfondiremo come potremo, anche se servirebbe forse una nuova audizione a valle del deposito degli emendamenti.

La maggioranza: si vada avanti con i tempi previsti, le norme servono per dare risposte ai cittadini
Roberto Paccher (Lega) si è espresso in dissenso: portiamo a casa quanto prima il documento, ha detto, perché questo ddl risolverà molte criticità per i cittadini, semplificando e sanando modesti abusi di sistemazione interna.
Anche Daniele Biada (FI) ha sostenuto la necessità di procedere in tempi rapidi, pur ammettendo la complessità della proposta: in Trentino c’è un’esigenza concreta di sanare diverse situazioni, i professionisti accelerino nel fornirci il testo di sintesi cosicché possiamo recepire gli input.
D’accordo sull’accelerazione anche Antonella Brunet (Lista Fugatti) che ha detto di essere stata contattata da diversi tecnici in attesa delle nuove norme: attendiamo il documento con le osservazioni per calibrare gli emendamenti.
I tempi sono compressi, me ne rendo conto, ha notato la presidente della Commissione Vanessa Masè (Civica), tuttavia i tempi di esame li ha stabiliti la Capigruppo e noi diligentemente cerchiamo di rispettarli.
Mattia Gottardi ha elencato la timeline del testo calendarizzato dai Capigruppo “senza procedura d’urgenza” e ha detto di comprendere la necessità di approfondire e di modificare. Le audizioni servono a questo, ha aggiunto e il tempo per valutare ed integrare di qui all’aula c’è tutto.

Gli ambientalisti: le norme statali sulle distanze tra fabbricati sono immodificabili
Luisella Codolo (Italia Nostra), portavoce di tutte le associazioni convocate, ha detto subito che l’interesse si è concentrato sul tema della distanza tra fabbricati. La disciplina contenuta nelle norme statali non può essere modificata, ha obiettato mentre nella proposta si normano tre tipologie: la distanza nei casi di sopraelevazioni dei sottotetti nei centri storici, fuori dai centri storici e la deroga dai 10 metri di distanza imposti dalla legge statale con l’affidamento ai comuni all’interno dei piani regolatori, della possibilità di ridurle. Questa ultima norma, in particolare, è la riscrittura di un articolo del testo unico dell’edilizia, introdotto nel 2013, oggetto di numerose sentenze con l’esito che la possibilità esiste solo nelle aree oggetto di pianificazione attuativa: la norma così come è scritta dunque, rischia di creare errori gestionali da parte dei comuni oltre che situazioni di attacco al territorio: il comma 2 va dunque cancellato. Hanno preso parte alle audizioni anche Manuela Baldracchi, Andrea Pugliese (Legambiente) e Luigi Casanova (Mountain Wilderness Italia), condividendo il documento unitario.

Le minoranze: serve maggiore attenzione, c’è il rischio di innescare prevedibili contenziosi
Roberto Stanchina e Michela Calzà hanno evidenziato che il tema sollevato dagli ambientalisti è emerso anche nel corso dell’audizione dei professionisti. In questo senso, la nostra richiesta di un supplemento di riflessione, va interpretata come necessità di chiarezza per fugare il rischio di difficile interpretabilità di una norma che potrebbe mettere in confusione il delicato sistema urbanistico del Trentino, alimentando contenziosi e non risolvendo i problemi.
Per Lucia Coppola (AvS) intervenire con norme di modifica pesanti e che potrebbero innescare contenziosi è assolutamente da evitare: concordo con quanto responsabilmente evidenziato dagli ambientalisti e auspico che se ne tenga conto nel momento in cui si emenderà il ddl.

Gli imprenditori: generale apprezzamento, con l’approfondimento di alcuni passaggi
Andrea Basso (Coordinamento provinciale imprenditori) ha premesso che la proposta è stata ben accolta dal Coordinamento nella parte normativa e urbanistica, fondamentale non solo per le imprese, ma anche per i cittadini. Bene le modifiche sulle distanze e sopraelevazioni, bene le semplificazioni. Infine, hanno suggerito alcune modifiche all’interpretazione sulla parte che riguarda le Scia e le concessioni edilizie. Il segretario Roberto Pallanch ha descritto in maniera puntuale le norme, fermo il generale apprezzamento del documento che va verso la semplificazione del quadro normativo e una maggiore efficienza nella gestione del patrimonio edilizio esistente. Alcuni passaggi andrebbero tuttavia approfonditi per garantire un bilanciamento tra snellimento procedurale e rispetto dei principi di legalità, certezza del diritto e coerenza sistemica. Infine, ha sottolineato l’importanza di accompagnare l’attuazione della riforma con un adeguato supporto applicativo, anche con iniziative formative e momenti di confronto operativo con gli enti locali e i professionisti del settore, così da favorire una transizione ordinata.
Si è espresso positivamente anche Alberto Bertolini (Asat) che ha posto l’attenzione in particolare alle modifiche che riguardano l’altezza utile degli alloggi, l’ampliamento degli interventi di edilizia libera, il recupero dei sottotetti, mettendo in guarda dal possibile innesco di meccanismi automatici che potrebbero impattare sugli aspetti paesaggistici. Ha espresso contrarietà sulle modifiche previste all’articolo 23 laddove si consente di destinare a uso foresteria anche alloggi attualmente adibiti a residenza ordinaria, purché esistenti alla data di entrata in vigore della norma. Tale previsione, se non attentamente regolamentata e monitorata, rischierebbe di erodere ulteriormente il già limitato patrimonio immobiliare destinato alla residenzialità stabile. Per non compromettere gli obiettivi di riequilibrio dell'offerta abitativa nei territori più critici, occorre invece intervenire sulla quota di edifici destinati ad attività legate al tempo libero e vacanze, promuovendo misure che incentivino i proprietari a ritirare i propri immobili dal mercato delle locazioni turistiche a breve termine.
Apprezzamento della proposta e considerazioni in linea con gli imprenditori sono venute anche da Mila Bertoldi (Confcommercio) che ha posto particolare accento sull’articolo 18 (salva casa).
Parere positivo anche da Roberto Busato (Confindustria Trento) che si è concentrato sull’articolo 23 inerente le foresterie per contrastare l’emergenza abitativa: auspichiamo che questa norma possa contribuire a immettere nuovi immobili sul mercato, ha detto, ricordando che il Trentino A.A. nel 2024 si è confermato al primo posto in Italia come regione a difficile reperimento di lavoratori. Se questo dato lo incrociamo con quello elevato del costo degli affitti e con l’aumento del costo degli immobili, ben comprendiamo come questo sia un tema cruciale: auspichiamo che la ricaduta del provvedimento sia rapida, ha aggiunto, ribadendo che il problema, se non risolto, lo pagheremo in termini di minore competitività rispetto ad altri territori.
Da Aldi Cekrezi (Confesercenti del Trentino) è venuto l’invito all’innovazione normativa e operativa continua, senza paura o tentennamenti per rispondere alle esigenze del territorio. Il ddl contiene diverse previsioni positive, ha aggiunto, raccomandando che ci sia un’interpretazione chiara e sopratutto rapida delle norme.

Lucia Coppola ha ringraziato per l’accento sulla qualità paesaggistica ed urbanistica e Michela Calzà ha sottolineato la sollecitazione di ulteriori approfondimenti nella riscrittura delle norme, per scongiurare possibili impatti negativi nell’applicazione delle stesse.

Sigle sindacali: nessuna obiezione
In rappresentanza delle tre sigle sindacali CGIL, CISL e UIL è intervenuto Michele Bezzi che ha colto il provvedimento come un tentativo di sburocratizzare e semplificare le norme vigenti. Siamo sostanzialmente favorevoli alla proposta, ha dichiarato, esprimendo apertamente apprezzamento per il passaggio dell’articolo 23 che introduce la fattispecie delle foresterie nelle aree già pianificate come residenziali, letta dai sindacati come il tentativo di trovare una soluzione al tema degli alloggi per i lavoratori. 

Organizzazioni agricole: apprezzamento e condivisione
Paolo Calovi della Confederazione italiana agricoltori del Trentino (CIA) ha salutato le nuove norme come un’opportunità. Bene il risparmio di suolo e  il recupero del patrimonio edilizio esistente sia privato che pubblico, sostenuti da strumenti volti a ridurre il carico burocratico. Accolta con favore l’introduzione delle tolleranze costruttive nella speranza che contribuiscano a recuperare edifici idonei, ma attualmente non conformi alle normative. Fondamentale anche la costruzione di foresterie con l’auspicio che servano a incoraggiare l’arrivo di nuova manodopera. Tutelare al meglio l’attività agricola e la tutela paesaggistica è compito di tutti noi e in primis delle istituzioni, ha concluso. Il direttore di CIA Massimo Tomasi ha aggiunto un’osservazione sull’Imis: occorre fare attenzione perché in caso di nuovi vincoli le aziende verrebbero penalizzate due volte. Simili le considerazioni del direttore di Coldiretti Gianluca Barbacovi che ha posto particolare accento sulla norma che riguarda le foresterie con l’auspicio che possa essere un aiuto nella soluzione del tema abitativo per i lavoratori.
Ultimo aggiornamento: 09/06/2025 19:05:47