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L'Agenda delle Valli

Trentino: imposta di soggiorno, sì della Seconda commissione alla delibera di Giunta

Inizio: 24/05/2025 dalle ore 23:00 - Fine: 24/05/2025 alle ore 23:30 IT
La Seconda commissione consiliare permanente, presieduta da Antonella Brunet (Noi Trentino), ha espresso parere favorevole questo pomeriggio, con 4 voti favorevoli della maggioranza e la non partecipazione al voto dei 3 consiglieri di minoranza, alla proposta di delibera di Giunta di modifica del decreto del presidente della Provincia (il numero 15-28/Leg del 2020), regolamento di esecuzione dell’articolo 15 della legge provinciale sulla promozione turistica del 2020.

Il dirigente Stanchina: gestione d’imposta che rassicuri gli organi di controllo
A spiegare la delibera, assente l’assessore Roberto Failoni impegnato con il tavolo per i grandi carnivori, è stato il dirigente Romano Stanchina che ha ricordato che con la legge di stabilità provinciale 2025 il Consiglio ha inserito un comma 9 bis nell’articolo 15 della legge 8 del 2020 per disciplinare meglio il tema del raccordo con la Corte dei Conti sull’imposta di soggiorno. Un comma che aveva l’obiettivo di mettere un po’ più in sicurezza il tema dei controlli, ha chiarito. Ha quindi ricordato la competenza esclusiva del Trentino in materia di imposta di soggiorno e la differenza con quella a livello statale: quella trentina è un’imposta provinciale che ritorna sulle Atp come fonte di finanziamento, ha detto, mentre a livello statale l’imposta è comunale. Analoga in entrambe le imposte, ha precisato, è invece la qualificazione dell’operatore ricettivo, colui che riscuote, che è responsabile del versamento a Trentino Riscossioni. Questo comma e questo regolamento pongono delle regole di dettaglio sui controlli che Trentino Riscossioni deve fare in modo tale che ci sia, nei confronti dei soggetti di controllo, una garanzia adeguata che il flusso viene gestito in modo corretto, puntuale, ha spiegato. Poi ancora una precisazione: si integra il decreto con un articolo 7 bis che disciplina i controlli che la Provincia richiede a Trentino Riscossioni e di cui quest'ultima deve dare conto. Questa modifica di regolamento si sofferma in particolare sui controlli che Trentino Riscossioni è tenuta a fare, un controllo sulla corrispondenza tra quanto comunicato e quanto versato da ciascun operatore turistico, un monitoraggio delle comunicazioni effettuate da ciascun operatore volto a rilevare eventuali anomalie, un controllo sulle dichiarazioni sostitutive di notorietà per fruire sulle esenzioni dall’imposta. Un ultimo punto, ha concluso, ribadisce il contenuto della legge sull’elaborato di dettaglio trasmesso poi alla Corte dei Conti e stabilisce che la Pat compie regolari controlli sulla gestione di Trentino Riscossioni. Una disciplina che non impatta sui cittadini, insomma, ma sul rapporto tra Provincia e Trentino Riscossioni, ha chiarito il dirigente sottolineando che l’obiettivo finale è avere una gestione dell’imposta che rassicuri qualsiasi organo di controllo.

Il dibattito e il voto
Al termine dell’intervento di Romano Stanchina, Michela Calzà (Pd) ha chiesto un chiarimento circa i controlli e il limite del 7%. Ha quindi rilevato l’assenza dell’assessore e ricordato la proposta della minoranza (sul ddl casa) relativa all’imposta di soggiorno per gli appartamenti turistici: attualmente il 50% viene restituito alle amministrazioni comunali come gettito, la proposta vorrebbe che la gestione dell’intera quota fosse ceduta ai Comuni, con un passaggio in capo a questi ultimi anche dei controlli. Il dirigente ha risposto che Trentino Riscossioni controlla il 100% dei versamenti, quando arriva la comunicazione Trentino Riscossioni controlla che avvenga il versamento. Altra cosa sono le dichiarazioni sostitutive che sono trattenute dall’operatore, ha spiegato: come tutte le dichiarazioni sostitutive c’è un obbligo di controllo della pubblica amministrazione e viene fissata una percentuale, qui del 7%, una percentuale più alta dell’ordinario. Sull’altro tema ha ricordato che la norma oggi tratta gli affitti turistici al pari delle altre strutture ricettive.
Roberto Stanchina (Campobase) ha rilevato l’assenza dell’assessore Failoni in Commissione e ha anticipato voto di astensione. Ne è seguito un botta e risposta tra maggioranza e opposizione. La presidente Antonella Brunet ha precisato che il passaggio è molto tecnico e vede la presenza qualificata di un tecnico; ha ricordato inoltre la calendarizzazione non semplice delle Commissioni, per la quale può succedere che l’assessore sia impegnato. Luca Guglielmi (Fassa) ha detto di trovare stucchevoli le polemiche rispetto all’assenza di un assessore. Il dottor Stanchina ha spiegato bene i motivi per cui l’assessore non può essere presente, ha detto, e ha ricordato che l’emendamento al regolamento è stato firmato sulla legge di stabilità anche dal capogruppo di Campobase rappresentante delle minoranze. Che per un parere tecnico si richieda la presenza di un assessore e che si facciano domande che non c’entrano sembra strumentale, ha aggiunto. Roberto Stanchina si è detto soddisfatto della spiegazione tecnica, ma ha rimarcato che il voto è politico, di qui l’importanza della presenza dell’assessore. Riprendendo un esempio fatto da Guglielmi che aveva richiamato l’esperienza personale di Stanchina, questi ha ricordato come in Comune a Trento difficilmente mancava l’assessore. Brunet ha ricordato la presenza di ore e ore dell’assesore. È il suo lavoro, i consiglieri non sono carta straccia, ha risposto Lucia Maestri (Pd). Alessio Manica (Pd) ha anticipato astensione per il merito, sia per il procedimento insoddisfacente dal punto di vista formale. Al di là del parere mancante, non è una questione marginale la presenza dell’assessore perché questa non è una determina, è una delibera, ha affermato, se l’assessore ha impegni e una agenda più intensa della nostra si faccia sostituire da un collega, è un gesto di rispetto della Commissione.
Guglielmi ha detto che le firme sulla legge di stabilità non erano tecniche, ma propedeutiche alla legge stessa, politiche quindi. Sono figlie di una trattativa sugli emendamenti delle minoranze. Calzà ha precisato di essersi rivolta a Stanchina chiedendo una precisazione su un punto importante della delibera e rimarcando l’assenza dell’assessore per una domanda politica, alla quale solo l’assessore poteva rispondere. Maestri ha ricordato che la presenza di assessori in Commissione è legata al rispetto dei consiglieri e della Commissione. Di fronte all’espressione di un parere non vincolante, la maggioranza ha i voti, che se lo voti, ha dichiarato.
La votazione ha visto quindi la non partecipazione al voto dei consiglieri di minoranza (Maestri, Manica, Stanchina) e il voto favorevole alla proposta di delibera di quelli di maggioranza (Brunet, Daldoss, Girardi, Guglielmi).
Ultimo aggiornamento: 20/05/2025 22:01:42