Rimini - Un’immersione multisensoriale a base di effetti sonori, video e fotografie. Per aprire una riflessione e fornire delle basi di conoscenza intorno alla fragilità dell’ambiente minacciato dai fenomeni meteorologici estremi. Arriva a Rimini, nel Palazzo del Fulgor dal 5 al 24 novembre, “Segni e suoni di Vaia”, la mostra itinerante che ricostruisce gli effetti della tempesta che devastò, negli ultimi giorni dell’ottobre 2018, il Trentino-Alto Adige, il Veneto e altre regioni del Nordest italiano, distruggendo oltre 40.000 ettari di foresta e abbattendo, con raffiche di vento che superarono i 200 km/h, milioni di alberi.
La mostra è promossa dal METS - Museo etnografico trentino San Michele, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Rimini, nell’ambito delle iniziative Ecomondo Off di RiminiBlueLab, con il coordinamento scientifico della rivista Sapereambiente. L’iniziativa vede inoltre come partner principale Petroltecnica-Wolftank Group, gode del patrocinio di Confindustria Romagna e si realizza con la partecipazione della fiera Ecomondo.
Il progetto, ideato dall’architetto bolzanino Claudio Lucchin, si articola in tre momenti: un’esperienza sonora, creata da Elisa Pisetta e Cristian Postal, che ricostruisce i suoni della tempesta, attraverso una traccia di 14 minuti da ascoltare completamente al buio, all’interno di un’installazione che trasporta il pubblico, anche in termini tattili e olfattivi, nel teatro naturale degli eventi. Completano l’impianto undici grandi riproduzioni con gli scatti di Roberto Besana che illustrano i momenti precedenti la tempesta, i danni che ha procurato e la situazione attuale. Infine, il video “L’indicibile linguaggio della natura” a cura di Davide Grecchi e Roberto Besana, su testo di Mimmo Sorrentino.
Ma gli eventi che si aprono il 5 novembre vanno oltre la parte espositiva. Durante il mese, infatti, nel quale si tiene peraltro la Conferenza Onu sul clima (Cop 29) di Baku, è previsto anche un ciclo d’incontri nella Cineteca comunale che ruota intorno alle tematiche cruciali del riscaldamento globale. Attraverso un dialogo aperto con fisici dell’atmosfera, rappresentanti del mondo scientifico e accademico, figure chiave nel mondo dell’impresa e delle istituzioni, il pubblico potrà confrontarsi su nuovi scenari climatici, sulla necessità di una gestione integrata delle risorse naturali e sull’importanza di educare le nuove generazioni alla cura del proprio ambiente.
La mostra si può visitare tutti i giorni, ogni 30 minuti, durante gli orari di apertura del Museo Fellini nel Palazzo del Fulgor (da martedì a domenica ore 11.00-17.00, lunedì chiuso). Le scuole possono prenotare la visita contattando l’indirizzo lab@riminibluelab.it, per saperne di più è possibile contattare il numero +39 3714634125. Il programma completo degli incontri è su www.fellinimuseum.it/news-eventi/.