Quarta commissione, via libera alla riforma delle graduatori Itea
Inizio:
05/09/2025 dalle ore 21:00
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Fine:
05/09/2025 alle ore 22:00
IT
In Quarta commissione, presieduta da Maria Bosin (Patt), è stato dato parere positivo (4 sì e 3 astenuti) alla delibera che modifica il regolamento sulle graduatorie per l’accesso agli alloggi Itea ed si sono svolte le audizioni sui ddl di Claudio Cia (Misto) e di Paolo Zanella (Pd) sui contributi agli studenti di infermieristica. Sia l’esponente del Pd che quello del Gruppo Misto hanno accettato di andare verso un’unificazione delle due proposte attraverso un percorso condiviso con l’assessorato alla sanità.
Graduatorie Itea, si punta a tagliare i tempi
Per quanto riguarda le graduatorie Itea (che ha ricevuto ieri il via libera unanimità del Cal) l’assessore Marchiori ha affermato che le modifiche hanno l’obiettivo di rendere più efficace il meccanismo dell’assegnazione degli alloggi Itea. Fino allo scorso anno i tempi di attesa erano di un anno e molti appartamenti rimangono vuoti perché non appetibili. Il nuovo sistema prevede che Itea comunichi gli alloggi disponibili all’apertura dei bandi, che usciranno due volte all’anno, o nei 3 mesi successivi; i comuni pubblicheranno gli alloggi sui loro siti con schede dettagliate, quindi l’utente potrà vedere la casa per la quale compete. Le domande si faranno online e il richiedente potrà selezionare in ordine di preferenza gli alloggi compatibili alle esigenze familiari. Quindi, potrà fare una scelta puntuale e non “al buoio”. I termini delle risposte sono fissate in 90 giorni, la disponibilità verrà fatta tramite sms o email e il richiedente avrà 5 giorni per accettare l’alloggio. Chi rifiuterà o non accetterà non potrà inoltrare domande per le graduatorie Itea per 6 anni (ora il limite è di 5). L’assessore ha detto poi che la procedura prevede sia in presenza di alloggi che in assenza un questionario che sarà utile per rilevare i reali bisogni abitativi. Una scelta che permetterà ad Itea di tarare la disponibilità di case sul territorio. Ci sarà anche un “contatore” delle domande per ogni appartamento che favorirà l’occupazione di case Itea che si trovano in luoghi periferici e che oggi non sono occupati.
Paolo Zanella (Pd) ha affermato che questa modifica del regolamento è in parte condivisibile, ma si è persa l’occasione di rivedere tutta l’impostazione del regolamento dell’edilizia pubblica di fronte all’emergenza casa che si sarebbe potuta realizzare convocando il comitato della funzione abitativa. Nel merito, sempre secondo il consigliere di minoranza, il problema di fondo rimane è quello dell’offerta abitativa che rimane inferiore rispetto ai bisogni. Sul numero dei rifiuti forse, ha continuato l’esponente dem, si dovrebbe approfondirne i motivi in modo più puntuale. Zanella ha poi sottolineato il problema del superamento dello 0,34 dell’Icef oltre al quale vengono applicati i canoni di mercato. Spesso gli inquilini si trovano a superare questa soglia temporaneamente ma, una volta rientrati, devono attendere un anno per uscire dal canone di mercato. Dubbi ha poi espresso sul “contatore” sulle domande che potrebbe risultare fuorviante. Sull’allungamento a 6 anni della penalità per , ma i 5 giorni per l’accettazione sono molto stringenti, troppo rispetto ai termini attuali. Anche il passaggio da 2 a tre anni per il cambio alloggio appaiono problematiche perché rischia di penalizzare disabili e famiglie con figli. L’introduzione della conflittualità sociale per i motivi di cambio alloggio, sempre secondo Zanella, risulta troppo generico.
Eleonora Angeli (Lista Fugatti) ha chiesto se il questionario è già online e ha sottolineato che al centro non va messo l’alloggio ma la persona e i suoi bisogni, anche relazionali a partire da quelli dei bambini che devono essere tutelati nella loro crescita umana. Daniele Biada (FdI) ha sottolineato l’importanza del questionario e sarebbe stato interessante vederlo perché spesso questi strumenti sono difficilmente comprensibili per molte persone. Infine, Stefania Segnana (Lega) ha espresso il suo sì convinto alla delibera e ha sottolineato che il sistema, dal Dipartimento, alle comunità e i comuni, sa prendere in carico le esigenze delle persone. Approvazione piena anche da parte di Maria Bosin.
Marchiori: ora l’obiettivo è di riscrivere la legge
L’assessore ha replicato a Zanella affermando che il Comitato della funzione abitativa è stato coinvolto qualche mese fa e la scelta di intervenire solo sulla raccolta delle domande è stata fatta perché si tratta di un intervento corposo e urgente e quindi non si è ritenuto di mescolarlo ad altre problematiche. Tutte le modifiche, inoltre, sono state concordate con le Comunità di valle e il Comune di Trento. Marchiori, rispondendo a Angeli, ha detto che è il sistema in vigore oggi a non tenere conto delle esigenze relazionali degli utenti. Il questionario non è ancora online perché non è stato ancora ultimato. Rispondendo a Chiara Maule di Campobase l’assessore ha detto che per i prossimi mesi l’obiettivo è quello delle riscrittura di una legge sull’edilizia pubblica sulla quale il peso degli anni si fa sentire.
Incentivi per gli studenti di infermieristica, c’è condivisione
Si è passati poi ai ddl di Cia n. 44 e Zanella n. 65 sugli incentivi per gli studenti di infermieristica. Quattro le audizioni, la prima quella del dottor Simone Cecchetto, direttore del servizio governance dei processi delle professioni sanitarie che ha condiviso l’impostazione dei ddl. Sì di fondo all’idea di un incentivo economico e all’erogazione su richiesta dell’interessato perché crea un vincolo positivo. Bene anche l’impegno a prestare servizio nelle strutture sanitarie provinciali, ma Cecchetto ha consigliato di limitare a 36 mesi in 5 anni i tempi dell’impegno a lavorare in Trentino. Sull’entità del contributo andrebbe introdotto un limite inferiore lasciando invece libero il “tetto” che potrebbe variare in base alla disponibilità di bilancio. Inoltre, si dovrebbe prevedere una quota aggiuntiva per gli studenti delle valli. Il dirigente ha sottolineato che ci sono carenze anche per altri corsi di laurea e per questo ha chiesto che venga allargato l’incentivo a quelli che evidenziano un numero di iscritti inferiori ai posti disponibili. In generale, si dovrebbe prevedere un sistema di sostegno a questi studenti che vogliono intraprendere una carriera. Sugli Oss, Cecchetto ha detto che i problemi riguardano soprattutto l’assistenza domiciliare integrata e le valli. Claudio Cia da parte sua si è detto favorevole ad allargare gli incentivi anche ad altre professioni sanitarie ma va valutata la compatibilità economica. Anche se non ci sono problemi con gli Oss, va comunque riservata attenzione a queste figure intervenendo magari sui costi di iscrizione ai corsi, restituendo la quota a chi ultima il percorso formativo. Paolo Zanella ha detto che a quanto pare le iscrizioni a infermieristica sono in aumento, ma il trend generale rimane difficile e va data una risposta in termini di riconoscibilità sociale alle professioni sanitarie. La scelta di limitare agli infermieri gli incentivi, ha aggiunto, dipende dal fatto che questo è il settore più in difficoltà. Stefania Segnana ha sottolineato che le 495 domande per la Facoltà sanitarie di quest’anno è un buon segno e dimostrano che i corsi sono di alto livello. Eleonora Angeli, dichiarando la sua condivisione per i ddl, ha sottolineato che la formazione in Trentino è al massimo livello ma sarebbe utile reclutare anche professionisti esterni che oggi sono esclusi. La consigliera ha sottolineato la qualità della formazione erogata dal Polo delle professioni sanitarie e trattando il tema della formazione condivide l’interrogazione a risposta scritta (alla quale non ha ricevuto risposta) e la domanda di attualità che farà al prossimo consiglio in merito al bando di concorso per dirigente delle professioni sanitarie - ambito formazione la cui partecipazione è aperta solo a professionisti sanitari ed esclude la classe di laurea in scienze della formazione. Quindi esclude di fatto professionisti con alte competenze formative presenti in APSS e prevede la valutazione delle competenze formative dei professionisti sanitari alla fine del concorso e non per l’accesso al bando.
Daniel Pedrotti, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche, ha affermato che i due ddl sono positivi, ma vanno accompagnati da un piano strutturato perché in Trentunio mancano 450 infermieri e la media è migliore di quella nazionale ma inferiore a quella europea. Sui tempi degli obblighi di servizio in Trentino, Pedrotti ha detto di essere più favorevole alla previsione di due anni previsto dal ddl Zanella. Nel complesso l’Ordine ritiene positiva l’introduzione di incentivi per gli studenti per i quali vanno però aggiunti altri strumenti si sostegno. Ma serve un intervento strutturale perché la situazione degli infermieri è di emergenza. Zanella ha aggiunto che, a fronte degli ultimi dati sulle iscrizioni, i contenuti della proposta forse vanno ricalibrati ma servono misure per incentivare le persone a intraprendere queste professioni altrimenti si rischia il collasso del sistema.
Ultima audizione quella della Consulta provinciale per la salute. La presidente Elisa Villotti ha detto che i due ddl sono apprezzabili perché è fondamentale rendere più attrattiva la formazione dei professionisti delle professioni sanitarie. Soprattutto a fronte delle carenze che si manifestano soprattutto nelle zone periferiche. Villotti ha infine affermato che, per quanto utile, non sarà lo strumento proposto dai ddl a risolvere il problema che necessità di interventi più ampi e strutturali. Cia ha ricordato che il tema della carenza di infermieri è annoso. Sul vincolo di lavoro in Trentino degli studenti che hanno ricevuto il contributo il consigliere del Misto ha affermato che la durata (nel suo ddl di 5 anni) può essere ricalibrata.
Tonina: auspico un ddl unificato
L’assessore Mario Tonina ha ringraziato i due proponenti perché i ddl cercano di dare un giusto contributo ai problemi delle professioni sanitarie. In assestamento ha poi ricordato di aver riservato risorse, con una condivisione trasversale, che vanno nella stessa direzione: incentivare l’attrattività che non sarà garantita solo da queste due proposte, ma anche con altri strumenti. Le professioni sanitarie sono strategiche e i dati sull’invecchiamento ci dicono che queste figure saranno indispensabili per garantire i servizi agli anziani. Inoltre, ci si deve sforzare a fare sentire tutte le professioni della sanità maggiormente valorizzate anche con riconoscimenti economici. Quindi i due ddl, ha concluso, sono in piena sintonia con quanto sta facendo l’assessorato. Tonina ha auspicato l’unificazione dei due ddl e ha assicurato un supporto tecnico per recepire le osservazioni emerse dalle audizioni. L’obiettivo è anche quello di dimostrare che la nostra Autonomia può trovare una strada per rendere queste professioni attrattive. Infine, l’assessore ha detto che in ogni modo la soluzione del problema non sarà immediata, ma ogni azione che vada in questa direzione è la ben venuta anche perché spesso le crisi emerse negli ospedali sono state causate non dalla carenza di medici ma di infermieri. Quindi, ha concluso, auspicando l’unificazione dei ddl e un’approvazione unanime per dare un messaggio che il Trentino vuole affrontare questo problema. Claudio Cia ha annunciato che presenterà un odg che vorrebbe impegnare la Giunta a concedere il buono pasto agli studenti. Zanella ha ribadito di essere disponibile ad arrivare a un ddl unificato e ha sottolineato l’importanza di dare risposte – come è stato fatto a Bolzano - alla residenzialità degli studenti delle professioni sanitarie.
Ultimo aggiornamento:
04/09/2025 21:21:23