Rovereto (Trento) - I nidi di infanzia del Comune di Rovereto hanno accolto l’83,56 per cento delle domande di ammissione con un aumento del 6,56 per cento rispetto all’anno scorso. Una percentuale che il servizio istruzione considera già eccellente ma che, per via di qualche rinuncia e con gli inserimenti del prossimo gennaio, con tutta probabilità arriverà facilmente a toccare la quota del 100 per cento delle domande accolte. Come peraltro è accaduto lo scorso anno. Insomma è prevedibile che anche per il 2025 tutti i bambini inseriti nella graduatoria unica di ammissione saranno accolti nei nidi comunali, molti a partire già da settembre, gli altri al più tardi entro gennaio del 2026. Un risultato che conferma la qualità dell’offerta didattica e premia l’impegno che l’amministrazione comunale ha messo nel contenere il più possibile le tariffe. Che, fanno sapere dal servizio istruzione, sono ferme dal 2013. E questo affinché il maggior numero di famiglie possa avere accesso a un servizio considerato indispensabile sotto molteplici aspetti: per i neo genitori (e in particolare per le neo mamme) che così possono più facilmente conciliare l’impegno lavoro e famiglia, e per gli stessi bambini che grazie al nido hanno a possibilità di intraprendere un primo fondamentale passo nel proprio percorso formativo. Per inciso, va letta in questo senso anche l’introduzione del servizio nido part-time con orario ridotto 7.30 – 13.30 al nido Cicogna delle Fucine.
Dal 16 settembre 2024 al 6 maggio 2025 le domande di ammissione sono state complessivamente 235, di queste 219 provenienti da famiglie residenti a Rovereto, 16 dai Comuni convenzionati (Mori e Trambileno). Risulta quindi lievemente in crescita la percentuale delle famiglie aventi diritto che hanno fatto domanda del servizio rispetto lo scorso anno. Se nel 2024 aveva fatto domanda di accesso al nido il 45,16 per cento degli aventi diritto, quest’anno la percentuale è salita al 46,79. Le strutture comunali si preparano quindi ad accogliere 183 bambini, 4 in più rispetto all’anno precedente. Un lieve ma significativo incremento che si spiega grazie anche alle convincenti strategie promozionali messe in atto dal sevizio istruzione, come “Nido aperto” e “Tè al nido”, con le quali i nidi hanno aperto le porte alle famiglie per far conoscere lo staff educativo, condividere la proposta pedagogica e rispondere alle domande dei genitori. Un altro dato significativo è quello che riguarda la soddisfazione delle preferenze espresse dai genitori circa il nido scelto all’atto dell’iscrizione, perché più comodo da raggiungere o perché semplicemente più congeniale: soddisfazione rispettata per il 78 per cento dei casi per quanto riguarda la prima scelta e per il 15 per cento la seconda.
“L'iscrizione da parte delle famiglie della propria figlia o figlio al nido di infanzia è una scelta spesso necessaria per la conciliazione con gli impegni di lavoro. È però anche un investimento importante per le opportunità di crescita e sviluppo che il contesto educativo del nido offre. L'impegno e l'interesse dell'amministrazione nei confronti della proposta educativa per la prima infanzia è alto, perché rappresenta un primo momento importante nella relazione fra famiglie e istituzioni educative che è alla base del concetto di comunità educante. Vorrei quindi ringraziare e dare il benvenuto ai genitori che entreranno a far parte della comunità educativa e ringraziare il personale degli uffici e quello pedagogico-educativo per l'attenzione ai nuovi bisogni di bambini, bambine e famiglie e la disponibilità a mettere in gioco competenza e passione per garantire esperienze significative dentro il nido e fuori, in collaborazione con gli altri soggetti del territorio” è stato il commento dell’assessora alle politiche educative Silvia Valduga.