L'Agenda delle Valli

Bondù, Intrecci verticali: inaugurazione a Castello San Giovanni di Bondone

Inizio: 16/07/2025 dalle ore 18:10 - Fine: 16/07/2025 alle ore 21:30 - Dove: Bondone - Tn IT
BONDÙ (Trento) - Dall’alto di uno sperone roccioso, Castello San Giovanni a Bondone domina il lago di Idro e la parte meridionale della Valle del Chiese. Da alcuni anni il Castello, di proprietà del Comune di Bondone, è aperto al pubblico e si propone come sede espositiva e di riferimento culturale per la valle. Grazie alla collaborazione con il MUSE di Trento, è stato sviluppato un ricco programma di attività, soprattutto estive, e un nuovo allestimento dedicato al territorio e la sua storia. L'inaugurazione, gratuita e aperta a tutte le persone interessate, si terrà il prossimo sabato 19 luglio alle 16. Oltre al nuovo allestimento, fino al 9 novembre saranno visitabili due mostre fotografiche. L’iniziativa è promossa dal Comune di Bondone, con il contributo sul Programma di Sviluppo Rurale della Provincia autonoma di Trento e la consulenza scientifica e contenutistica del MUSE. 

“L’inaugurazione del nuovo allestimento che racconta e approfondisce il paesaggio della nostra Valle, sviluppato grazie alla collaborazione con il museo delle scienze di Trento - spiega la Sindaca di Bondone Chiara Cimarolli - è un momento importante per la nostra Comunità. I visitatori avranno finalmente l’opportunità di scoprire, in una location unica come Castel San Giovanni, le peculiarità naturalistiche e storiche del nostro territorio, oltre alle tradizioni legate agli antichi mestieri dei carbonai e delle contadine. Questo progetto si inserisce nel più ampio percorso di valorizzazione di uno dei luoghi simbolo del patrimonio culturale della Valle del Chiese, con ampie prospettive di sviluppo. Nel 2024, le presenze stagionali hanno registrato un notevole incremento, superando quota 7.600. Questo risultato dimostra come il lavoro svolto negli ultimi anni in collaborazione con il MUSE stia producendo risultati concreti”. 

“Il territorio trentino è uno spettacolare, indissolubile groviglio di storie umane e non umane che hanno plasmato le nostre vallate – dichiara il Direttore del MUSE Massimo Bernardi – ed è compito de musei esplorare, ricercare, raccontare queste storie. La feconda collaborazione con il Comune di Bondone ci ha dato la possibilità di far emergere una narrazione semplice ma profonda dei paesaggi del basso Chiese, un territorio di grande valore ambientale, con una lunga tradizione di uso sapiente delle risorse naturali. Nell’inaugurare questo allestimento e la nuova stagione di collaborazione presso il Castello, riaffermiamo il desiderio di essere sempre più museo del e per il territorio, mettendo a disposizione le nostre competenze e imparando ogni giorno di più a riconoscere e raccontare il valore di ogni lembo della nostra Provincia” 

L’allestimento 

Un viaggio nello spazio e nel tempo: dal Lago d’Idro, alle campagne del paese di Baitoni, attraverso i boschi che circondano il borgo di Bondone, fino a raggiungere gli spazi luminosi dei pascoli dell’Alpo e le vette rocciose del Monte Tombea, un occhio attento osserva le storie della natura intesa quale interazione tra il territorio e le comunità umane per cogliere i cambiamenti del passato e immaginare il paesaggio di domani. 

L’allestimento della Torre Gina si sviluppa su tre piani, che raccontano l’ascesa dal fondovalle alla vetta ciascuno mediante dei pannelli esplicativi, alcuni reperti o manufatti ed exhibit interattivi e due multimediali. 

Il fondovalle: Visto dal castello, il fondovalle si presenta un insieme di tanti tasselli affiancati l’uno all’altro: campi coltivati, insediamenti, aree industriali, zone ricreative. La sua superficie porta impressi i segni dei cambiamenti avvenuti nel tempo a opera dell’uomo, mentre la Riserva naturale provinciale del Lago d’Idro custodisce ciò che resta della vasta area paludosa che un tempo occupava il tratto terminale della Valle del Chiese. In questo mondo, sospeso tra terra e acqua, trovano ospitalità piante e animali oggi sempre più rari a causa della lenta, ma inesorabile, scomparsa di questi habitat. 

La media quota e il bosco: naturale e coltivato. In Valle del Chiese, la geologia dei suoli produce boschi diversi a seconda del versante considerato: in sinistra orografica, rocce calcaree e scarsità d’acqua determinano la prevalenza di carpini, ornielli, faggi e tassi. In destra, rocce vulcaniche e metamorfiche generano ambienti umidi e terreni acidi e la presenza di roveri, cerri e castagni. Le sfide però sono le stesse per entrambi: tra cambiamenti climatici e abbandono.  

Il rapporto che lega la comunità di Bondone ai boschi che la circondano è tanto profondo quanto antico. Per secoli, il taglio regolare delle ceppaie ha fornito il legname necessario ai bisogni della comunità e il bosco è stato un luogo di vita quotidiana. Oggi, accanto alla produzione, la gestione forestale punta a massimizzare anche altre funzioni: ricreativa, idraulica, naturalistica.  

Alta quota: i pascoli e il paesaggio di alpeggio. La complessa orografia, una lunga storia geologica e climatica, la millenaria interazione con l’uomo, l’isolamento…sono tante le ragioni che rendono gli ambienti d’alta quota dei veri scrigni di biodiversità. Le specie che ospitano hanno evoluto specifici adattamenti per affrontare le difficili condizioni della montagna.  

Osservando un ambiente montano, è facile immaginare di trovarsi di fronte a qualcosa di “naturale”. Eppure, anche alle quote più elevate, è possibile cogliere i segni lasciati dalla mano dell’uomo: vecchie strutture, raccolte d’acqua, spazi aperti sottratti al bosco, versanti segnati dal passaggio del bestiame al pascolo. 

Le mostre  

FUNNE IN CAMPO. Tra terra e radici a Baitoni 
di Attilio Zontini, fino al 9 novembre 2025 | Inaugurazione con l’autore sabato 19 luglio 2025 alle 16, evento gratuito 

Nello spazio aperto e soleggiato dei campi, tra geometrie di filari e zolle, ci sono solo loro, le funne: un ritratto fotografico delle contadine di Baitoni. 

“Con il progetto “FUNNE IN CAMPO – tra terra e radici a Baitoni” , spiega Matilde Peterlini, referente dei progetti territoriali del MUSE - Attilio Zontini si pone l’obiettivo di riconoscere il valore e il ruolo delle contadine di Baitoni. L’autore sente l’esigenza di documentare un mondo rurale che sta cambiando velocemente e di cui resta traccia solo in vecchie fotografie sgualcite, spesso dimenticate in un cassetto o alle quali viene data poca importanza. La fotografia di Attilio cerca di restituire importanza a persone e storie che rischiano di rimanere sconosciute, cogliendo gli aspetti di una vita semplice e autentica e richiamando atmosfere che sembrano ormai solo un ricordo”.  

IAL. Mani fuoco memoria 
di Yuri Santini, fino al 9 novembre 2025 | Inaugurazione con l’autore sabato 19 luglio 2025 alle 16, evento gratuito. Brucia la memoria, brucia la bellezza di un mestiere che resiste: un progetto fotografico dedicato ai carbonai di Bondone. 

“Ial, l’aia carbonile, è il segno effimero, tracciato nei boschi, di un passato sommerso. Con il progetto “IAL – mani fuoco memoria” - racconta ancora Matilde Peterlini - Yuri Santini ha voluto raccontare i carbonai di Bondone, ultimi custodi di un mestiere che ha un’ampia profondità storica e diffusione nel Trentino sud-occidentale. Qui, a partire dal Medioevo e fino al secolo scorso, veniva prodotto il carbone di legna, fonte energetica fondamentale per le attività produttive. Tenere accesa la carbonaia oggi non ha più motivazioni produttive, ma significa prendersi cura di una memoria collettiva e di un particolare modo di vivere la comunità”. 

Il Programma culturale 

Visite guidate, festa dei carbonai, giornate per famiglie con attività per grandi e piccini, sfide a colpi di enigmi, proiezioni cinematografiche e di documentari, la stagione del Castello è ricca di proposte. A questo link è possibile scaricare il calendario: Castello San Giovanni di Bondone | Muse - Museo delle Scienze di Trento 

Il castello 

Il castello San Giovanni di Bondone, le cui origini sono ancora incerte, è citato nelle fonti scritte a partire dall’inizio del Cinquecento e fu proprietà per secoli della potente famiglia Lodron. 
Buona parte del castello è costruita in tonalite, il granito dell’Adamello, probabilmente ricavato da massi erratici. La posizione sopraelevata risultava strategica per il controllo della piana dove il fiume Chiese e il torrente Caffaro confluiscono nel lago d’Idro, storico confine tra principato vescovile di Trento, territorio del Sacro Romano Impero, e Repubblica di Venezia. Al principio del Settecento la struttura fu ulteriormente fortificata per contrastare l’offensiva francese del duca di Vendome, ma subì danni durante le campagne napoleoniche e nei moti risorgimentali del 1848 -1866. Abbandonato nella seconda metà dell’Ottocento, oggi il castello è proprietà del Comune di Bondone e i recenti restauri hanno restituito alla comunità uno spazio culturale di rilevante importanza. 

Info 

Dal 1° giugno al 9 novembre 2025, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18 

Ingresso 3€ 

Gratuito per chi possiede la Trentino Guest card, residenti in Valle del Chiese e minori di 12 anni 

Ingresso gratuito alla mostra “Bondù. Intrecci verticali” alla Torre Gina 

Ingresso gratuito al castello nelle giornate degli eventi 

Raggiungibile solo a piedi attraverso: 

la passeggiata su strada sterrata che parte dal parcheggio lungo la strada tra Baitoni e Bondone in loc. Saltone (20 minuti) oppure 

il sentiero che parte da Baitoni, in prossimità del parcheggio in loc. Porto Camarelle (30 minuti). 

tel. 338 6527837 

mail: castellobondone@muse.it 


 
Ultimo aggiornamento: 16/07/2025 18:13:48