Le SOS sono considerate la “prima risposta” (first responder) in caso di minaccia terroristica e di particolari criticità.
I Carabinieri che fanno parte di queste squadre sono addestrati per fissare rapidamente, in caso di minaccia, un obiettivo ed intervenire ovvero gestire la situazione in attesa dell’arrivo del Gruppo Intervento Speciale (GIS), gli “incursori” dei carabinieri. Per gli interventi, le Squadre Operative di Supporto fanno capo alla Centrale operativa del Comando provinciale dell’Arma.
Sono equipaggiati ed armati per poter fronteggiare situazioni ad alto rischio: dispongono di auto blindate, scudo e casco antiproiettile nonché di un “ariete”, da utilizzare per liberare ostaggi in edifici. Sono impegnati per vigilare luoghi sensibili, come ad esempio le sedi istituzionali, i centri storici, pedonali e commerciali, presidiare gli eventi culturali e sportivi. Ogni squadra è composta da 4 operatori. L’intervento delle SOS è sempre “discriminato” e “selettivo” per salvaguardare la popolazione.
Per entrare a far parte di queste squadre altamente professionali occorre sottoporsi a particolari prove fisiche, mediche e psicoattitudinali nonché superare un corso addestrativo molto selettivo che si tiene presso il GIS ed il Reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania, reparti affermati a livello internazionale.