Numerosi anche i controlli per la verifica del rispetto della normativa anti-COVID: 266 le persone controllate, principalmente nei locali o sui mezzi di pubblico trasporto, di cui 12 sanzionate; 48 le verifiche nei pubblici esercizi, con 5 sanzioni ai titolari che non hanno effettuato le necessarie verifiche e 3 i provvedimenti di chiusura.
Per quanto riguarda le chiusure dei locali, di cui, in parte, è già stato riferito nei giorni scorsi, emergono ora dei particolari interessanti.
Si è appreso infatti che, nel caso del bar di Oltrisarco, chiuso cautelarmente per 4 giorni dalla Questura, uno dei tre soggetti sanzionati perché sprovvisti di “Green Pass” era un giovane straniero ben noto alle cronache ed Forze dell’Ordine per aver compiuto, nel recente passato, una lunga serie di reati, tra cui uno scippo ai danni di una donna anziana e che era stato accompagnato presso un Centro per il Rimpatrio del Sud Italia per essere definitivamente espulso dal territorio dello Stato. Purtroppo il giovane era riuscito ad allontanarsi proditoriamente dal Centro, dopo essersi fatto ricoverare in ospedale, ed era tornato nella nostra città, ma è caduto nella rete dei capillari controlli della Polizia e, dopo essere stato contravvenzionato, è stato nuovamente accompagnato presso un diverso Centro per il Rimpatrio.
Nel tardo pomeriggio di sabato una Volante ha effettuato un nuovo controllo presso il citato locale che aveva riaperto i battenti dopo la chiusura di 4 giorni precedentemente comminata.
All’interno è stato sorpreso un soggetto sprovvisto del “Green Pass rafforzato” e sanzionato assieme al gestore che non ha effettuato i dovuti controlli. In considerazione della reiterazione delle violazioni, il locale è stato chiuso per ulteriori 5 giorni.
Nella giornata festiva di mercoledì 8 dicembre, gli operatori del reparto Prevenzione Crimine Lombardia, coadiuvati da un equipaggio della Squadra Volante, hanno invece controllato un locale di via Renon, rilevando la presenza, all’interno, di due soggetti sprovvisti del “Green Pass rafforzato”, uno dei quali stava consumando un bicchiere d’acqua.
I due uomini si sono giustificati, affermando di essere appena entrati nel locale perché uno dei due doveva assumere una pillola e per questo aveva chiesto un bicchiere d’acqua al gestore.
Il barista, dal canto suo, ha riferito ai poliziotti di aver contattato il “112” per segnalare la presenza delle due persone sprovviste della necessaria certificazione verde. I poliziotti nel corso del controllo hanno però trovato all’interno del locale i telefoni cellulari dei due uomini che risultavano collegati per la ricarica già da parecchio tempo. Tramite la Centrale Operativa hanno inoltre verificato che la chiamata al “112” era successiva al loro controllo ed era durata pochi secondi poiché il gestore aveva riagganciato senza attendere la risposta.
Il titolare dell’esercizio ed i due avventori sono stati pertanto sanzionati ed è stata disposta la chiusura cautelare del locale per 5 giorni.
Un altro caso del genere si è verificato attorno alle 02.40 della notte tra sabato e domenica, quando, transitando lungo la via L. Da Vinci, una Volante ha udito musica ad alto volume provenire da un locale pubblico che risultava ancora aperto.
I poliziotti hanno controllato tutti gli avventori, intenti a consumare tranquillamente bevande al bancone ed ai tavoli, rilevando la presenza di 9 persone, tre delle quali sprovviste del “Green Pass rafforzato”.
Il gestore è stato pertanto sanzionato per la mancata verifica delle necessarie certificazioni verdi e per la protrazione dell’orario ed è stata inoltre disposta la chiusura cautelare del locale per 5 giorni.
Va da ultimo sottolineato come la costante attività di prevenzione e di controllo del territorio effettuata, anche nelle ore notturne, dalle Pantere della Polizia di Stato, mostri spesso la sua efficacia e gli immediati benefici per i cittadini, come avvenuto in una notte sempre della scorsa settimana. Durante il consueto pattugliamento, alle 2 circa, una Volante ha incrociato due cittadini stranieri che stavano camminando lungo viale Trento. Mentre procedevano al controllo dei due uomini, i poliziotti sono stati avvicinati da un ragazzo, il quale ha riferito che, al momento di inforcare la propria bicicletta posteggiata in Piazza Walther, si era accorto di non avere più il cellulare che teneva nella tasca del giubbotto e di essersi insospettito per la presenza nelle sue vicinanze proprio dei due soggetti fermati.
Non potendo contattare il “112”, si era messo al loro inseguimento a debita distanza, sperando di incrociare una pattuglia. I poliziotti hanno quindi attivato le procedure di ricerca del dispositivo ed a quel punto i due, vistisi scoperti, hanno confessato di aver sottratto con destrezza il cellulare al ragazzo e di averlo nascosto nei pressi, alla vista della Pantera.
I due sono quindi stati portati in Questura e perquisiti, venendo trovati in possesso di un altro cellulare che riportava le indicazioni in lingua polacca ed anche di un giubbotto di notevole valore sul quale era ancora applicata la placca antitaccheggio. Mentre il giovane derubato sporgeva denuncia di furto e rientrava in possesso del suo telefonino, giungeva una chiamata sul cellulare “polacco” da parte del suo proprietario.
L’uomo, un turista di Varsavia, riferiva ai poliziotti di aver incontrato, lungo la ciclabile, nei pressi dello stadio “Druso”, due uomini a lui sconosciuti, che lo avevano salutato ed abbracciato calorosamente e, solo parecchio tempo dopo, si era reso conto di non essere più in possesso del telefonino.
I due fermati sono stati quindi denunciati a piede libero per i furti commessi con destrezza e per la ricettazione o il furto del giubbotto asportato da un negozio di articoli sportivi, mentre il cittadino polacco è rientrato in possesso del telefonino.