Gli ospiti sono rimasti affascinati dalle spiegazioni di Sgarbi capace di mostrare persino l’impronta di un dito lasciato dall’artista nel creare il capolavoro.
Non meno affascinanti i capitelli in marmo di Domenico Gagini, le terrecotte di Matteo Civitali e Agostino de Fundulis, e una straordinaria raccolta di preziosi dipinti, perlopiù su tavola, eseguiti tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento: ai pittori nati o attivi a Ferrara - Boccaccio Boccaccino, Giovanni Battista Benvenuti detto l’Ortolano, Nicolò Pisano, Benvenuto Tisi detto il Garofalo - si affiancano autori rari come Antonio Cicognara, Liberale da Verona, Jacopo da Valenza, Antonio da Crevalvore, Giovanni Agostino da Lodi, Nicola Filotesio detto Cola dell’Amatrice, Johannes Hispanus, Bernardino da Tossignano, Bartolomeo di David, Lambert Sustris. Intenso quindi il focus sulla scuola ferrarese proposto da Sgarbi sino agli inizi del XVII ma contestualmente non meno apprezzati dagli ospiti sono i capolavori della pittura italiana del Seicento. Da citare, tra gli altri, la Cleopatra di Artemisia Gentileschi, la Maddalena scortata dagli angeli di Pier Francesco Mazzucchelli detto Morazzone, il San Girolamo di Jusepe Ribera, e il Ritratto di Francesco Righetti di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. Quest’ultimo dipinto – “rientrato a casa” nel 2004 dopo essere stato esposto per anni al Kimbell Art Museum di Fort Worth, in Texas - si pone al vertice di una straordinaria galleria di ritratti che compendia lo sviluppo del genere dall’inizio del Cinquecento alla fine dell’Ottocento, tra pittura e scultura, da Lorenzo Lotto a Francesco Hayez.
Altrettanto avvincente è il percorso tra dipinti da stanza di tema sacro, allegorico e mitologico del Seicento e Settecento, che presenta una selezione di sorprendente varietà, e di alta qualità, che riflette gli interessi sconfinati e la frenesia di ricerca del collezionista, con maestri della scuola veneta, emiliana, romana e toscana.
Con questa mostra Castel Caldes – oggi divenuto quinta sede al Museo del Buonconsiglio – si lega direttamente allo storico maniero di Trento dove è esposto, sino al 3 novembre, il capolavoro di Giovanni Prata dal titolo “Salomè” (1518 circa, olio su tela, 83 x 72 cm). Sempre della Collezione Sgarbi – Cavallini.
L’esperienza di visitare la Mostra – eccezionale questa settimana per la presenza di Sgarbi in vesta di cicerone – è però a disposizione dei turisti in vacanza in Trentino. E merita proprio una vista. Anche con la particolare formula del Trentino dei Castelli tutti i sabati dal 20 aprile al 14 settembre 2019 prevede un affascinante viaggio nella storia e nell'arte, dal Castello San Michele e Castel Caldes in Val di Sole, alla residenza privata di Castel Valer, fino al maestoso Castel Thun in Val di Non, in compagnia di guide esperte. Il tutto con partenza alle 8.10 dalla stazione Trento Malè nel capoluogo (a fianco della stazione Fs) e rientro alle 19.10. INFO: www.valdisole.net | www.iltrentinodeicastelli.it
Per tutte le INFO: www.valdisole.net