Trento - Punta a prevenire le condotte aggressive e violente nelle strutture dell’Azienda sanitaria, ai danni del personale dell’APSS, il Protocollo che è stato sottoscritto oggi fra il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e il Commissario del Governo Giuseppe Petronzi, alla presenza anche dell’assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione Mario Tonina, del questore di Trento Nicola Zupo, del comandante provinciale dei Carabinieri Matteo Ederle, del comandante del gruppo di Trento della Guardia di finanza Domenico Morabito nonché della direzione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
Fra le novità più significative vi sono il prolungamento del servizio svolto dal Posto di Polizia di Stato già presente, la vigilanza attiva 24 ore su 24 mediante guardia giurata all’interno dei Pronto Soccorso degli ospedali di Trento e Rovereto, l’installazione di sistemi di allarme e chiamate di emergenza in particolare nei luoghi potenzialmente a rischio, l’implementazione del sistema di videosorveglianza, nonché la regolamentazione degli accessi.
Foto @Juliet Astafan.

“Rileviamo una crescente domanda di sicurezza nelle strutture ospedaliere - è il commento del presidente Fugatti - e siamo consapevoli che l’attività di prevenzione e contrasto della violenza a danno dei sanitari non può fondarsi esclusivamente sull’attività di prevenzione. Per questo è necessario rispondere alle esigenze di sicurezza, sia del personale che degli utenti, con una stretta collaborazione nell’ambito delle rispettive competenze, tra le Istituzioni pubbliche, le Forze di Polizia e i soggetti interessati. Questo Protocollo individua alcune importanti attività, da mettere in campo attraverso un approccio integrato e coordinato fra le diverse forze in campo”.
“Il protocollo si inserisce in un quadro più ampio di governance della sicurezza le cui finalità includono il potenziamento delle misure di contrasto, l’incremento della collaborazione tra forze dell’ordine e servizi sanitari, e la condivisione di informazioni. Lo scopo principale è la prevenzione e la gestione delle aggressioni, compresi gli interventi urgenti e di pubblica sicurezza. I principi ispiratori sottolineano l’importanza di un approccio olistico basato sull’intervento preventivo, la governance multilivello, la sinergia tra diverse autorità e il monitoraggio continuo per un miglioramento progressivo”, sottolinea il Commissario del Governo Petronzi.
“Anche attraverso questo importante Protocollo siglato con il Commissariato del governo confermiamo l’attenzione, che è massima in Trentino, per la sicurezza degli operatori sanitari: una priorità assoluta per la Provincia autonoma di Trento e Apss. Si tratta di uno strumento operativo che ci consente di affinare la collaborazione, già forte, con gli organi dello Stato e le forze dell’ordine, favorendo le azioni concrete per tutelare il personale e l’utenza. È nostro dovere, come istituzioni, intervenire con determinazione per contrastare gli atti di violenza/aggressioni a danno degli operatori e professionisti che operano nelle strutture dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
Nella consapevolezza che la qualità delle cure passa anche dalla serenità di chi le eroga e da un ambiente di lavoro più sicuro”, così l’assessore provinciale alla salute, politiche sociali e cooperazione Mario Tonina.
Il Protocollo definisce linee d’indirizzo, iniziative, misure e procedure per la prevenzione di condotte aggressive e violente nelle strutture dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia e ai danni del personale dell’APSS impegnato nei servizi di assistenza sanitaria e socio-sanitaria, nonché la gestione di interventi urgenti e di pubblica sicurezza, anche in casi di agitazione/scompenso da parte di soggetti potenzialmente pericolosi, comportamenti antisociali, aggressivi e/o violenti commessi nelle strutture dell’Azienda e ai danni del personale dell’APSS.
Scopi
Fra gli obiettivi vi sono il potenziamento delle misure di prevenzione e contrasto alle condotte violente nei confronti degli operatori e professionisti sanitari e sociosanitari, la necessità di favorire la più ampia collaborazione tra le Forze di Polizia e le strutture dell’APSS per lo svolgimento dei rispettivi servizi e di garantire la massima circolarità informativa e condivisione delle informazioni rilevanti, nonché monitorare periodicamente l’andamento del fenomeno sia in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e Riunioni tecniche di coordinamento, sia mediante appositi tavoli tematici.
Impegni delle parti
Il Commissariato del Governo per la Provincia di Trento, d’intesa con le Forze di polizia, s’impegna a:
- promuovere il prolungamento del servizio svolto dal Posto di Polizia di Stato già presente presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Trento e presso l’Ufficio Prestazioni dell’Ospedale di Rovereto;
- promuovere l’intensificazione del servizio di vigilanza dinamica come da Piano coordinato di controllo del territorio;
- favorire la prosecuzione del supporto delle Forze dell’ordine al personale sanitario e sociosanitario in caso di violenza assistita, commissione di reati contro la persona, pericolo per l’incolumità dei soggetti coinvolti o interruzione del pubblico servizio con particolare riferimento alle attività di emergenzaurgenza;
La Provincia autonoma di Trento, per mezzo dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, s’impegna ad approvare il Piano per la prevenzione degli atti di violenza nell’organizzazione sanitaria e implementare le misure di prevenzione di tipo tecnologico-strutturale, organizzativo e formativo e, in particolare a:
- garantire la vigilanza attiva 24 ore su 24 mediante guardia particolare giurata all’interno degli ospedali di Trento e Rovereto, soprattutto presso i Pronto Soccorso con previsione di due operatori nella fascia serale e notturna;
- installare e mantenere in funzione sistemi di allarme e chiamate di emergenza (pulsanti antipanico, allarmi portatili, telefoni cellulari), soprattutto nei luoghi e nelle situazioni identificate come potenzialmente a rischio (nelle fasi intermedie di realizzazione del progetto assicura il pronto intervento di personale qualificato in caso di allarme);
- implementare il sistema di videosorveglianza presente presso i presidi di Trento e Rovereto nei reparti a maggiore rischio (Pronto Soccorso, SPDC), comprese le aree di accesso agli stessi, mediante collegamento con i sistemi delle Forze di Polizia;
- assicurare la regolazione degli accessi con pulsanti apriporta, videocitofoni, barriere protettive e altre tecnologie
- definire protocolli clinici e procedure di sicurezza per la gestione di pazienti con comportamenti violenti; potenzialmente aggressivi, come nelle strutture della Salute Mentale, o sottoposti a misure di sicurezza nell’ambito di procedimenti giudiziari;
- approntare soluzioni strutturali per migliorare la protezione dei lavoratori all’interno della stanza di lavoro (progettazione layout, “vie di fuga”, serrature efficaci per porte e finestre, idonea illuminazione, limitazione del numero degli arredi e fissaggio stabile quando possibile);
- migliorare l’accoglienza ed il comfort dei luoghi di attesa, facilitando l’ingresso e la richiesta di informazioni da parte dell’utenza, predisponendo cartellonistica informativa adeguata su modalità e tempi di accesso ai servizi e prevedendo eventualmente facilitatori specializzati che spieghino al paziente e agli accompagnatori i motivi dell’attesa, le attività svolte dal personale di pronto soccorso.
Aggressioni, i numeri e le risorse per contrastarle
Si è registrato un aumento del 10% tra 2023 e 2024, in linea con il dato nazionale, che comprende le aggressioni sia verbali che fisiche a danno degli operatori sanitari, delle quali una quota minoritaria con conseguenze a chi viene aggredito. Complessivamente si è arrivati a qualche decina di episodi in un anno.
Nel 2025, secondo quanto ha chiarito il questore Zupo, la Polizia di Stato ha registrato finora due aggressioni al personale sanitario e 11 interventi per persone moleste presso i pronto soccorso.
Per quanto riguarda le risorse, la sicurezza è uno degli obiettivi prioritari indicati dalla Provincia autonoma di Trento all’Azienda sanitaria per l’utilizzo delle risorse che la stessa Provincia eroga ad Apss. Per il capitolo sicurezza si tratta di qualche milione di euro.