Trento - Al termine del quarto congresso della Nuova Federazione Autonoma Lavoratori del Trentino (FENALT) Maurizio Valentinotti è stato confermato all’unanimità per la terza volta al vertice della segreteria generale. Bruno Boschetti alla presidenza. Nella sua relazione il Segretario uscente ha rivendicato il lavoro fatto negli ultimi sei anni che ha portato il sindacato del pubblico impiego e della case di riposo ad aumentare del 28% il numero degli iscritti: “Un risultato che conferma il trend in atto da sempre - ha detto Valentinotti - e che è indice di un'attività intensa, ma soprattutto condivisa”. Una crescita, quella della Fenalt, solo marginalmente frenata dal grande esodo di lavoratori per quota 100 e dalle distanze imposte dal Covid che hanno rappresentato un ostacolo alla relazione personale sulla quale il Sindacato da sempre imposta la propria strategia. Anche il Congresso è stato per necessità organizzato in parte in presenza, presso la Magnifica Corte di Caldonazzo, e in parte via Google Meet.
Tra i grandi temi toccati dal Segretario nel corso del suo intervento un posto importante è stato occupato dal mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego trentino che interessa quasi 30.000 lavoratori. “L’impasse in cui ci troviamo – ha sottolineato Valentinotti – è sia il frutto di una mancanza di azioni unitarie fra le Organizzazioni sindacali sia la conseguenza di una improvvida strategia di questa Giunta. Alla ricerca del consenso elettorale la maggioranza cavalca spavaldamente la retorica dell’inefficienza del pubblico impiego. Una strategia politica subdola cui ormai siamo abituati. Questa Giunta non avrà mai il coraggio - perché le manca la forza politica - di riconoscere il livello di eccellenza del servizio pubblico trentino. “La logica del “tirare ancora la corda” è spacciata come sana gestione delle risorse pubbliche”.
Su questo fronte il programma del Sindacato, con mandato pieno del Congresso, non conosce mezzi termini: affrontare la PaT in giudizio, se possibile, ma non necessariamente, coordinando le azioni con i Confederali ed autonomi di altri settori.
“Ci auguriamo che portare la Giunta nelle aule del tribunale, dove più volte negli ultimi anni ha sbattuto la testa e ha dovuto fare retromarcia, serva a far riflettere sulle logiche di sistema che devono guidare lo sviluppo di un territorio, in cui i dipendenti pubblici non sono un ingranaggio di poco conto né una piccola minoranza né un corpo senza voce – ha detto Valentinotti - Ricordiamo che dal 2009 al 2022, in 12 anni, i dipendenti pubblici hanno avuto un solo aumento contrattuale.