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Tragedia in Marmolada, il vescovo Lauro: "Serve un cammino di riconciliazione con il creato"

Canazei - A Canazei (Trento), l'arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, ha concelebrato con il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, la Messa in suffragio delle vittime della Marmolada e lanciato un messaggio forte: "L’immagine della Marmolada sfregiata dalla valanga, chiama l’intera umanità a intraprendere un serio cammino di riconciliazione con il creato per tornare a custodirlo e a proteggerlo, come si fa con i fratelli e le sorelle. Chiediamo, come San Francesco, di poter davvero tornare a chiamare fratello e sorella la creazione". Alla Messa hanno partecipato gli abitanti di Canazei, alcuni parenti delle vittime e le autorità civili e militari del Trentino.


L'OMELIA DI MONSIGNOR TISI
"L’intensità della sofferenza di queste ore domanda di misurare le parole per non correre il rischio di ferire ulteriormente chi, da domenica scorsa, fa i conti con un dolore inconsolabile per la morte improvvisa e violenta degli affetti più cari. Il silenzio è l’atteggiamento meno improprio per accostare il volto rigato dalle lacrime di quanti sono stati privati, in un attimo, della possibilità di dialogare, sorridere, far festa con i propri familiari ed amici.
Nessuna parola riesce ad interpretare e contenere il dramma che stiamo vivendo. La Parola di Dio non offre spiegazioni al dolore; racconta, invece, un Dio che ha il volto segnato dalle lacrime, prova paura e angoscia, sperimenta la morte. Invoco la sua compagnia e vicinanza per affrontare quest’ora tanto difficile.
Il ghiaccio ha spezzato la vita di uomini e donne che non si conoscevano, dalla biografia differente, appartenenti a comunità diverse, ma ora unico e identico è il dolore di chi li piange.
Accostando in punta di piedi e con grande discrezione la loro sofferenza, ancora una volta, sperimentiamo che a determinare la vita, a tenerla in piedi, a darle senso, altro non resta che l’amore. Nel loro volto carico di lacrime e angoscia, veniamo avvertiti: non c’è alternativa all’incontro, all’abbraccio, alla forza dirompente dello sguardo che si fa accoglienza. Questa è la via da percorrere se vogliamo offrire delicatamente una spalla a chi è schiacciato dalla sofferenza.
L’Uomo della croce, Cristo Gesù, con il suo morire abitato fin nelle sue ultime fibre dall’amore, ci offre una parola di vita: siamo fatti per amare, per divenire casa gli uni per gli altri, le acque tumultuose della vita non riusciranno a spegnere l’amore. Questa, ci ha ricordato il testo del Deuteronomio, è la parola non lontana, molto vicina, inscritta nel nostro essere profondo a cui siamo chiamati a dare obbedienza, mettendola in pratica.
L’impossibilità per qualunque parola di contenere e descrivere la vita di chi ci ha lasciato, mentre ne racconta la grandezza, apre alla speranza. Non solamente il cuore, infatti, ma la ragione stessa si ribella all’idea che il patrimonio inestimabile della loro vita, venga consegnata all’oblio del nulla. Oltre il guado della morte, questi nostri fratelli e sorelle, hanno trovato ad attenderli il Dio della vita che con la sua Resurrezione ha vinto la morte.
Per aprire un piccolo varco in quest’ora di fatica e di tenebra, vorrei farvi notare come la parabola evangelica del samaritano, in questi giorni, si è materializzata sotto i nostri occhi nei tanti uomini e donne che senza tregua si stanno prodigando nei soccorsi. Con il loro farsi vicino, generoso, attento e delicato, rischiando in prima persona, ci stanno offrendo una straordinaria lezione di generosità.

La loro gratuità è davvero per noi olio e vino di consolazione e speranza.
Infine, l’immagine della Marmolada sfregiata dalla valanga, chiama l’intera umanità a intraprendere un serio cammino di riconciliazione con il creato per tornare a custodirlo e a proteggerlo, come si fa con i fratelli e le sorelle. Chiediamo, come San Francesco, di poter davvero tornare a chiamare fratello e sorella la creazione".


LUTTO CITTADINO A CANAZEI
Lutto cittadino, il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ai familiari delle vittime: “Condividiamo con voi questo dolore”. Il suono delle sirene dei vigili del fuoco, alle 18 in punto. Quindi il rintocco della campana nella chiesa parrocchiale, dove l'arcivescovo Lauro Tisi ha celebrato la Santa Messa con il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol e il parroco del paese, don Mario Bravin.


Canazei si stringe ai familiari delle vittime della Marmolada, nel giorno di lutto cittadino proclamato dal sindaco Giovanni Bernard e accolto da tutte le Amministrazioni della Val di Fassa. Gli esercenti hanno simbolicamente abbassato le serrande per 10 minuti. Le donne e gli uomini della Protezione civile e delle forze dell'ordine che da venerdì hanno condotto le operazioni di ricerca delle persone reclamate dai familiari non sono volute mancare. Accanto a loro, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri Roberto Chieppa, il vicepresidente della Provincia e presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, Mario Tonina, l’assessore Mirko Bisesti, la senatrice Elena Testor, il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder e i consiglieri provinciali Luca Guglielmi e Gianluca Cavada, il procurador del Comun General de Fascia, Giuseppe Detomas e il dirigente generale del Dipartimento protezione civile, Raffaele De Col.


Nessuna parola riesce ad interpretare e contenere il dramma che stiamo vivendo” ha osservato l’arcivescovo, facendosi interprete del sentimento della comunità locale. “Il ghiaccio ha spezzato la vita di uomini e donne che non si conoscevano, dalla biografia differente, appartenenti a comunità diverse, ma ora unico e identico è il dolore di chi li piange”, ha aggiunto don Lauro.
Quindi, un pensiero a tutte le persone che si sono impegnate su diversi fronti, dalle ricerche all’assistenza psicologica per i familiari di chi ha perso una persona cara: “Per aprire un piccolo varco in quest’ora di fatica e di tenebra, vorrei farvi notare come la parabola evangelica del samaritano, in questi giorni, si è materializzata sotto i nostri occhi nelle tante persone che senza tregua si stanno prodigando nei soccorsi. Con il loro farsi vicino, generoso, attento e delicato, rischiando in prima persona, ci stanno offrendo una straordinaria lezione di generosità” Infine, l’immagine della Marmolada sfregiata dalla valanga. Un’immagine che “chiama l’intera umanità a intraprendere un serio cammino di riconciliazione con il creato per tornare a custodirlo e a proteggerlo”.
Alla fine della celebrazione, il grazie del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, in prima linea sull’emergenza sin dalle prime ore: “Abbiamo vissuto momenti di unità di forze e di intenti che rimarrà indelebile per tutti noi”. E poi un pensiero a chi ha perso la vita in quota: “La comunità di Canazei e dell’intera Val di Fassa si stringe attorno a voi. Sono parole e sentimenti sinceri, che nascono dall’esperienza di aver vissuto la perdita dei nostri cari su queste montagne in momenti di svago e di aiuto al prossimo”.

Ultimo aggiornamento: 09/07/2022 19:58:57
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