Brescia - Si è svolto a
Palazzo Broletto il primo tavolo di confronto, convocato dalla
Provincia di
Brescia con i principali attori del territorio gardesano, per fronteggiare il problema del traffico e della mobilità, emerso prepotentemente nelle ultime settimane con il “
caso”
Sirmione. L’incontro, fortemente voluto dal vicepresidente e consigliere delegato al Trasporto Pubblico e alla Mobilità provinciale,
Fabio Rolfi e dal consigliere delegato alle Strade
Paolo Fontana è risultato particolarmente proficuo. È stata l’occasione per avviare un dialogo con le amministrazioni comunali, la Comunità del Garda, Comunità Montana del Parco Alto Garda Bresciano, l’Unione dei Comuni della Valtenesi e alcune associazioni di categoria, Confesercenti, Consorzio Garda Lombardia e Visit Brescia.
Nel corso dell'incontro è stato fatto il quadro della situazione, con particolare riferimento ai servizi di trasporto pubblico e alle infrastrutture esistenti, soffermandosi su criticità e possibili soluzioni di alleggerimento del traffico.

“
La riorganizzazione del trasporto pubblico è una chiave di fondamentale per dare una risposta concreta - ha sottolineato il
vicepresidente Rolfi -
che, in considerazione delle specificità dell’area del Garda, deve passare da una concertazione con il territorio. Il ruolo della Provincia deve essere quello di collettore delle esigenze di enti locali e realtà economiche, nell’ottica di un impegno condiviso, mirato al potenziamento dei servizi da costruire in maniera partecipata”.
Il confronto è partito dalla relazione presentata dal presidente dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale,
Giancarlo Gentilini, e dal direttore,
Massimo Lazzarini. Lo spunto principale sono stati i numeri registrati dalle statistiche regionali sulle presenze turistiche complessive e dagli studi di settore (ultimo quello presentato da Confcommercio ad aprile 2025), che confermano l’importanza del sottobacino gardesano, rispetto al bacino provinciale della mobilità pubblica. Nel solo mese di marzo 2025, secondo Confcommercio, i soli comuni di
Desenzano,
Salò e
Sirmione hanno totalizzato
463mila presenze, più della stessa
Brescia (395 mila presenze nello stesso periodo di riferimento). Le esigenze di mobilità che il turismo determina in quest’area, dunque, richiedono misure efficaci di offerta di servizi pubblici. Alle esigenze turistiche si assommano quelle della popolazione residente, non soggette alla stagionalità, che richiedono efficaci collegamenti con i servizi pubblici essenziali (scuole, uffici pubblici, ospedali) e privati commerciali e produttivi.
In particolare, è previsto che dal
7 giugno la linea
LN 026 Brescia-Verona sia rinforzata nel pomeriggio e nella sera nella tratta
Peschiera-Desenzano, con introduzione di 8 nuove coppie di corse che permetteranno di estendere il servizio sino alle ore 23 (sino ad oggi non presente dopo le 20), e di realizzare un collegamento semi orario nel pomeriggio. Questo potenziamento, seppur ancora limitato rispetto alle esigenze potenziali va nella direzione di soddisfare una delle richieste dell’utenza turistica e dovrebbe garantire una riduzione della congestione stradale da traffico privato. L’aumento della frequenza diminuisce il disagio rappresentato dai ritardi delle corse e l’affollamento sui mezzi, migliorando dunque il comfort complessivo percepito. Nel medesimo periodo verrà variato l’orario di esercizio del servizio a chiamata del Comune di Sirmione, estendendo alla sera le corse (sino alle 22,30) e introducendo il servizio anche il sabato e domenica. Il provvedimento va nella direzione di offrire agli ospiti delle strutture ricettive di Sirmione la possibilità di utilizzare il mezzo pubblico anche la sera, seppure in modalità a chiamata, anche sul resto delle relazioni che interessano il comune e non solo sui servizi della navetta per il centro storico (già oggi presenti sino all’una di notte).
Il tavolo è stato concorde nella necessità di potenziare i servizi a chiamata – anche per sopperire alla carenza di taxi -, sollecitando anche i Comuni all’istituzione di navette, con il suggerimento di agevolare i turisti nell’utilizzo dei mezzi pubblici, rendendo reperibili i biglietti di viaggio nelle strutture ricettive. il Presidente della Comunità Montana del parco dell’Alto Garda Bresciano, Franceschino Risatti, ha suggerito anche di prendere in considerazione l’ipotesi di acquisto (usufruendo dei fondi dei Comuni di Confine) di due battelli ibridi da mettere in servizio sulla tratta Rimbalzello-Limone, con cinque fermate, in modo da alleggerire il traffico dagli spostamenti di pendolari e ciclisti. Ulteriore sollecitazione è quella di avere, in prospettiva, un sistema di trasporto pubblico sempre più integrato con i trasporti ferroviari, anche rispetto ai progetti legati all’Alta Velocità -”la linea destinata ad essere dismessa dovrà essere ripensata in funzione locale”, ha chiesto Nicola Ferrarini assessore ai Lavori Pubblici a Lonato, ma anche collegamenti più facili con gli aeroporti.
Le infrastrutture restano un altro nodo da sciogliere, rispetto al problema generale. La Provincia di Brescia, come ha sottolineato la dirigente del Settore Strade, Pierpaola Archini, tra Alto e Basso Garda, gestisce 190 chilometri di strade, che comprendono 54 ponti. Nel 2024 sono stati effettuati interventi per manutenzione ordinaria per un importo pari a 1.450.000 di euro e opere di asfaltatura per 1.220.000 euro. Inoltre, negli ultimi tre anni sono stati conclusi interventi di riqualificazione ponti per 2.985.000 di euro. Nell’ultimo biennio, la sistemazione di situazioni di dissesto ha richiesto 848.000 euro, mentre gli interventi programmati, sempre per la sistemazione di situazioni di dissesto, hanno impegnato 3.950.000 euro. Il potenziamento delle infrastrutture viarie esistenti ha richiesto 5.150.000 euro. E, infine, la collaborazione con gli enti locali (attraverso accordi di programma con i Comuni per interventi di interesse comune) è valsa 2.500.000 euro.
“È necessario rendere il dialogo il più produttivo possibile, per indirizzare al meglio le risorse a disposizione. Per questo - ha sottolineato il consigliere Paolo Fontana - è importante allargare il confronto a tutte le realtà del territorio per individuare possibili soluzioni che siano compatibili con la realtà e con le criticità. Anche per avere la forza di elaborare e presentare progetti ambiziosi per avere finanziamenti da Regione, Governo ed Europa per arrivare a risolvere il problema della viabilità. La Provincia sta anche lavorando per offrire anche una mobilità green, attraverso le piste ciclabili. Stiamo conducendo una mappatura per individuare le zone scoperte e arrivare a creare una rete di collegamento tra tutte le aree della provincia”.
Tra le opere attese da tempo e riproposte al tavolo a palazzo Broletto c’è il tunnel di collegamento tra Gargnano e i Tormini con uscite in coincidenza dei centri abitati. “C’è la necessità di tutti gli escamotage possibili – ha affermato Maria Stella Gelmini, presidente della Comunità del Garda - visto che è un’area in cui si è fermi da 50 anni. Ma serve anche la coesione da parte di tutti gli enti locali per riuscire a superare il problema, migliorando la qualità della vita dei residenti e offrendo nuovo slancio al turismo, soprattutto di livello”.
Dare concretezza alla progettualità significa dare nuova linfa per l’intero comparto turistico. “I numeri delle presenze sul Garda - ha evidenziato Andrea Mattia Maggioni, vicepresidente di Visit Brescia – sono particolarmente importanti e rappresentano il 75% del turismo bresciano. Per questo le decisioni sono importanti, anche perché, nonostante i grandi numeri, in questo momento le prenotazioni sono al 50%”.
Il confronto corale, avviato dalla Provincia, ha già solide basi per pensare a una progettualità che possa contare su idee e suggerimenti da condividere, nell’ottica di uno sviluppo condiviso di servizi e infrastrutture, nell’interesse dell’area gardesana. Il tavolo di confronto sarà convocato nelle prossime settimane per arrivare alla condivisione di un documento comune di interventi tra i soggetti partecipanti.