Riva del Garda - Si è svolta venerdì 9 dicembre all’auditorium del Conservatorio la cerimonia di proclamazione dei vincitori e di premiazione del concorso dell’associazione «Amici di Bensheim».
Come ha spiegato la presidente Lorena Giuliani, la prima edizione del concorso, l’anno scorso, è nata come risposta allo stop imposto dalla pandemia di covid-19 all’attività dell’associazione (che gestisce il gemellaggio con la città tedesca di Bensheim), in particolare ai corsi di tedesco a Bensheim, molto apprezzati dai ragazzi delle scuole superiori. Proprio a questa fascia di età l’associazione decise di dedicare un concorso artistico tramite il quale poter riflettere su quanto accaduto (i lutti, l’angoscia, il lockdown, le restrizioni, la didattica a distanza). Visto il grande apprezzamento, quest’anno la decisione di proseguire. Il nuovo bando, scaduto il 12 novembre, ha proposto il tema, anch'esso di grande e drammatica attualità e molto sentito dai giovani, dell’allarme per il degrado dell’ambiente e il riscaldamento globale. La partecipazione era aperta ai ragazzi dell'età delle superiori residenti nell'Alto Garda e Ledro; la forma espressiva, libera.
Alla cerimonia c’erano al tavolo dei relatori per l’associazione «Amici di Bensheim» la presidente Lorena Giuliani con due dei tre membri della giuria, Roberta Prandi e Antonella Torboli (il terzo è Eligio Micheletti), e per l’amministrazione comunale il vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta. Presente anche il dirigente scolastico del liceo Maffei, il prof. Paolo Andrea Buzzelli.
«Quello che accomuna tutti i lavori -ha detto Antonella Torboli- per altri aspetti molto diversi, è il sentimento di allarme per il futuro. Non ci deve sorprendere che proprio i giovani abbiano questa sensibilità verso il futuro, ma quello che stupisce è che non si tratta solo del proprio domani ma di quello del pianeta e di tutte le forme di vita, esseri umani compresi».
«La premiazione della scorsa edizione è stata un momento molto toccante -ha detto il vicesindaco Silvia Betta- d’altra parte il tema era la pandemia e come i ragazzi l’hanno vissuta. Di quell’esperienza così dura i giovani si portano dentro gli strascichi e l’ansia per un futuro incerto. Ma tra i problemi che più li preoccupano c'è anche la sofferenza del pianeta. Credo che per un ragazzo questo concorso sia una bella occasione per poter mettere a nudo le proprie emozioni e i propri sentimenti. La speranza è che i giovani con la loro sensibilità e la loro consapevolezza possano fare più di noi nella difesa del pianeta.